Simone Muratore dopo il tumore e il ritiro a 23 anni: “Non sono più come prima. La memoria va e viene”

Simone Muratore oggi ha 26 anni e già può raccontare di aver visto tanto nella sua vita. Oltre alle sfide sul campo giocate con la maglia di quella Juventus che l'ha cresciuto e fatto esordire in prima squadra al fianco di Cristiano Ronaldo, il classe 1998 ha vinto soprattutto una battaglia ancora più grande. All'interno di “Secondo tempo – La storia di Simone Muratore” a cura dello Juventus Creator Lab viene raccontato il sogno di Muratore interrotto da una diagnosi brutale – un neurocitoma al ventricolo sinistro – che lo ha costretto a fermarsi a soli 23 anni.
All'interno del filmato, disponibile su DAZN, viene raccontato un viaggio toccante, complesso e profondamente umano. È la storia di Muratore il quale dopo un percorso riabilitativo, ha provato con tutte le sue forze a tornare in campo e ripartire da dove aveva lasciato, senza però riuscire a percepire le stesse sensazioni. "Non sono più come prima, la parte destra è meno sensibile della sinistra e la memoria va e viene, io ci ho provato". Oggi è allenatore in seconda della squadra Under 14 della Juventus guidata dal tecnico Simone Loria.

Si tratta di un viaggio all'interno della vita di Muratore che nel 2021/2022 va a giocare al Tondela, in Portogallo. Dopo una visita specialistica viene invitato a tornare a Torino per sottoporsi ad altri esami che confermano il tumore al cervello: un neurocitoma al ventricolo sinistro. Muratore si sottopone a un intervento che dura 12 ore: "Pensavo, e se domani mi sveglio e sono paralizzato, o non mi sveglio?". Muratore e il suo racconto rendono l'idea di ciò che ha vissuto il ragazzo anche attraverso le parole di mamma Sonia: "Fissavo la porta della sala e pensavo: ‘Chissà se me lo porto a casa". Muratore rimarrà setti notti in terapia intensiva.

Il percorso riabilitativo è stato lungo e faticoso ma ben presto Muratore ha ripreso la mobilità del suo corpo. Non tutto era esattamente come prima, e lo sottolinea il suo amico Lorenzo: "Mi chiamava dopo l'allenamento dicendomi che non riusciva a fare le cose di prima, faticava a sentire la sensibilità del pallone, era più lento nel pensiero di un passaggio o di una giocata". Proprio ciò che ha poi confermato anche lo stesso giocatore: "Ancora oggi su tante cose non sono più come prima, la parte destra è meno sensibile della sinistra e la memoria va e viene – spiega -. Io ci ho provato, ma questo non vuol dire che terminato il percorso da giocatore la mia vita sia finita".

La Juventus e il nuovo percorso nella squadra Under 14 dei bianconeri
Ci pensa la Juventus così ad aprire le porte di un nuovo percorso a Muratore: "Gli hanno spalancato le porte per te tutto – ha spiegato mamma Sonia -. Appena ha iniziato ad essere autonomo nel guidare è andato a Torino". Gianluca Pessotto, oggi Football Teams Staff Coordination Manager della Juventus, ha voluto inserirlo nella squadra Under 14 dei bianconeri al fianco di Loria e qui per lui è iniziata presto una nuova vita: "Oggi per prima cosa per me c'è la salute e la famiglia, mentre prima al primo posto c'era il calcio – ha spiegato e poi conclude -. Sto bene alla Juve e Vinovo ci starei tutto il giorno: per me è come respirare l'aria di casa".