Simeone è maniacale, ha un taccuino segreto sui portieri avversari: “So quando e dove calciare”
Diciotto partite, 8 gol. Giovanni Simeone ha giocato finora 534 minuti con la maglia del Napoli, è partito nella formazione iniziale solo per 4 volte (2 in Champions League, 1 in Serie A, 1 in Coppa Italia). S'è fatto bastare lo spazio che Luciano Spalletti gli ha concesso per prendersi tutto quello che poteva. A spizzichi e bocconi ha accumulato una media realizzativa letale: segna ogni 67 minuti. E quando lo fa, esulta (anche) per gol pesanti come contro Milan e Roma (a San Siro e al Maradona) in campionato. In Coppa ne ha fatti 4 su 5 presenze: da quello al Liverpool (il primo in assoluto in una competizione del genere) fino alla doppietta ai Rangers di Glasgow.
Come fa a farsi trovare così pronto? In Inghilterra studiano il fenomeno Napoli e passano in controluce tutti gli elementi della rosa. A cominciare proprio dal ‘cholito lindo' in azzurro. "La vita è così, devi essere pronto per i momenti che hai. E io cerco di esserlo per ogni minuto che mi viene concesso – ha ammesso nell'intervista ai britannici di Sky Sports -. La qualità del tempo è più importante della quantità".
A Napoli l'ex attaccante del Verona è arrivato con la formula del prestito con obbligo di riscatto condizionato. Con ogni probabilità il club eserciterà l'opzione e terrà in rosa il calciatore che in prospettiva ha ancora ai margini di miglioramento. Studia dentro e fuori dal campo. Ascolta, osserva, ragiona e annota tutto su un quaderno che gli serve da bussola. Scrive, elabora, impara, mette in atto.
"Studio molto i portieri perché è importante che gli attaccanti conoscano il loro comportamento e i loro movimenti prima di tirare. E così quando sono in campo so quando e dove calciare. Segno tutto su un taccuino".
Non è detto che le cose vadano come prevede, nel calcio ci sono tante variabili che possono fare saltare i conti, ma Simeone si allena mentalmente anche per quelle. Come uno scacchista, prova a leggere il futuro sulle caselle, immagina scenari, mosse e contromosse, cosa può fare in maniera realistica.
"Scrivo le mie idee per diversi scenari. E annoto tutto sui portieri ponendomi una domanda: qual è la cosa migliore che posso fare contro di lui? E allora immagino la situazione e il momento", quasi legge il futuro e lo tiene a mente tra le righe del quaderno che tiene con sé.
Non si tratta solo di deduzioni personali ma di dati statistici che servono a tracciare i contorni ‘reali' del quadro d'insieme. Simeone usa la testa, la tecnologia, si tiene aggiornato, consulta e sfrutta le app specifiche. Studia da grande.