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Silvinho carica l’Albania e sogna il colpo contro l’Italia: “Affrontare Mancini sarebbe stato strano”

Silvinho sfida l’Italia da Ct dell’Albania agli Europei 2024. Il tecnico brasiliano è stato collaboratore di Roberto Mancini nel 2014 all’Inter e ha sfiorato di affrontarlo in questa partita: “Meno male che non c’è più lui in panchina, sarebbe stato strano”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Silvinho si presenta da Ct dell'Albania agli Europei 2024 col chiaro intento di voler fare la sua figura già a partire dalla fase a gironi. Il tecnico affronterà proprio l'Italia di Spalletti all'esordio e non teme i rischi di un girone di ferro completato da Spagna e Croazia. La classica outsider del girone verrebbe da dire che però non ha alcuna voglia di concedere nulla agli avversari. Silvinho ha spiegato questo in un'intervista al Corriere della Sera in cui a parlato a lungo anche di Roberto Mancini che lo volle come suo collaboratore tecnico nel 2014 sulla panchina dell'Inter.

L’incontro con Roberto Mancini è stato decisivo per la seconda parte della sua carriera. "Al sorteggio ho pensato: ‘Meno male che non c’è più Roberto in panchina…” (ride) – spiega – Contro di lui sarebbe stato strano anche se sarà durissima lo stesso e da brasiliano l’Italia mi ha fatto piangere nel 1982 con Paolo Rossi. Ma la amo tanto". Silvinho da calciatore conobbe Mancini al Manchester City prima di intraprendere la seconda parte della sua carriera in panchina proprio con il tecnico di Jesi. Momenti che Silvinho di certo non ha dimenticato.

Silvinho e Mancini insieme sulla panchina dell'Inter.
Silvinho e Mancini insieme sulla panchina dell'Inter.

La collaborazione tra Mancini e Silvinho ai tempi dell'Inter

"Io stavo per smettere ma poi Mancini a dicembre mi ha chiesto dei consigli e a fine stagione mi ha chiesto di rimanere nello staff – ha raccontato -. Credo che abbia visto in me caratteristiche giuste per questo mestiere. Ma non ero pronto, volevo tornare in Brasile e lui lo ha capito ma nel 2014 mi ha chiamato all’Inter e sono venuto a Milano".

Un'esperienza formativa importante per Silvinho in questa nuova veste che gli è servita anche nelle altre esperienze da allenatore sulle panchine di Lione e Corinthians e come vice di Tite al Brasile. Oltre alla sua esperienza con Mancini, il Ct dell'Albania ha poi parlato dei pericoli di questa Italia: "Siamo cresciuti molto e dobbiamo imparare tanto sfruttando questo momento – spiega -. È giusto che l'Italia sia favorita ma il calcio è pazzesco e può succedere di tutto".

Silvinho in azione con l'Albania.
Silvinho in azione con l'Albania.

Silvinho esalta Spalletti e l'Italia attuale: "Squadra forte e dura"

Silvinho sa però che affronterà un allenatore di tutto rispetto come Spalletti: "È uno dei migliori, mi aspetto un’Italia organizzatissima, dura, forte in transizione, che se serve difende in 11 e riparte con 7, molto tosta nell’uno contro uno, con la base dell’Inter che gioca a memoria". L'Albania ha dunque studiato molto gli azzurri e Silvinho avrà già notato le differenze tra questa Italia e quella che ha vinto gli ultimi Europei 2021: "Mancano veterani come Bonucci e Chiellini, ma l’Italia ha esperienza, gamba, possesso, senso della competizione – ha aggiunto -. C’è tutto. E in più c’è Barella, che ha fatto una stagione incredibile". Poi l'aneddoto su Mancini: "Voleva far giocare un ragazzino delle giovanili dell'Inter largo a sinistra: Dimarco".

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