Si lavora ai Mondiali ogni due anni: vertice FIFA il 30 settembre sui calendari internazionali
Dopo le polemiche delle scorse settimane, ecco che si ritorna alla carica. La FIFA ha contattato le sue associazioni affiliate e tutte le parti interessate (rappresentanti di giocatori, club, leghe e confederazioni) per avviare una nuova fase di consultazione sul calendario delle partite internazionali maschili e femminili che si chiuderanno nel 2023 e nel 2024. Le scorse settimane sono state un vero e proprio caos per la FIFA dopo la proposta di giocare i Mondiali ogni due anni e dopo le tante critiche ricevute dagli addetti ai lavori è arrivata una risposta da parte dell'ente basata su un sondaggio che darebbe ampio consenso tra le federazioni al progetto. La Coppa del Mondo ogni due anni è il primo punto all'ordine del giorno della FIFA e nella riunione convocata dalla confederazione guidata da Gianni Infantino se ne parlerà insieme alla rimodulazione del calendario internazionale.
L'ente che governa il calcio mondiale oggi ha pubblicato una nota ufficiale e in merito alle iniziative che sta per mettere in campo per provare a migliorare i calendari: "All'interno del calcio c'è un ampio consenso sul fatto che il calendario delle partite internazionali dovrebbe essere riformato e migliorato".
La FIFA ha convocato le federazioni affiliate lo scorso 15 settembre per un primo vertice che si svolgerà per via telematica il 30 di questo mese e considera quella che ci sarà a fine mese "una delle tante opportunità per instaurare un dibattito costruttivo e aperto, a livello globale e a livello regionale, per i prossimi mesi".
I gruppi di consulenza tecnica (TAG) sono stati istituiti sotto la guida di Arsène Wenger, ex allenatore francese dell'Arsenal e ora direttore dello sviluppo del calcio mondiale della FIFA, e di Jill Ellis, due volte campione del mondo come allenatrice degli Stati Uniti. La FIFA ha fatto sapere che "si impegna a essere un forum di discussione significativo che coinvolga un'ampia gamma di parti interessate, inclusi i tifosi, e non vede l'ora di impegnarsi in discussioni sulla crescita sostenibile del calcio in tutte le regioni del mondo e a tutti i livelli".