Si gioca troppo, Ceferin attacca: “Chi dovrebbe lamentarsi sono gli operai a mille euro al mese”
Aleksander Ceferin ne ha per tutti. Il presidente della Uefa non risparmia critiche ai presidenti e ai club, affonda ancora il colpo contro i reduci della Superlega (Juventus, Real Madrid, Barcellona), rifila una stoccata all'Italia.
Il calcio sta per scoppiare. Si gioca troppo dicono i calciatori, lo hanno ribadito con forza allenatori importanti come Klopp e Guardiola. Il calendario ingolfato di partite tra campionati, coppe nazionali ed europee, match delle selezioni (dalla Nations League fino ai Mondiali che quest'anno condizioneranno tutti i programmi) è l'esempio sbandierato da chi questi ritmi li definisce ormai insostenibili.
Il numero del calcio continentale replica con argomenti altrettanto efficaci. "Sono consapevole che si gioca troppo – le parole di Ceferin alla Gazzetta dello Sport – ma la realtà è che nessuno vuole rinunciare a qualcosa… i club hanno bisogno di più partite per pagare stipendi e premi. Ma non spingono per una riforma dei campionati a 18 squadre".
La chiosa sull'argomento è un ceffone sul muso, solletica il dissenso dei tifosi che nella vita reale hanno difficoltà a sbarcare il lunario (pur accettando condizioni di lavoro e di retribuzione durissime) mentre i calciatori protestano perché devono sopportare un tour de force di impegni definito insostenibile. "Il discorso è molto semplice… se giochi meno, gli stipendi si riducono. Chi dovrebbe lamentarsi sono gli operai che vanno in fabbrica e guadagnano mille euro al mese".
Altro argomento, altra riflessione che è una scudisciata. La frusta colpisce (ancora) le tre società reduci del progetto Superlega, nato e morto nel giro di un paio di giorni. La riflessione di Ceferin su Juventus, Barcellona e Real Madrid chiarisce qual è la portata dello scontro. "Qualunque sarà la decisione della Corte UE cambia pochissimo, quel progetto è morto. Vedo solo tre persone (i presidenti Agnelli, Laporta, Perez ndr) che portano tutti in tribunale e non accettano che ormai è finita".
La ‘coppetta' della Conference League. Ceferin spazza via le opinioni di "certi geni" che hanno sminuito la portata di un trofeo inutile ed esalta la figura dello special one che ha portato la Roma al successo. "Un genio vero è José Mourinho che era commosso quando l’ho sentito".
Tocco finale (ma è un più uno scappellotto) riservato all'Italia che, passata dall'altare degli Europei alla polvere della mancata qualificazione ai Mondiali in Qatar, si candida a ospitare il trofeo continentale del 2032. L'osservazione di Ceferin gela il sangue nelle vene: "È incredibile come non ci sia uno stadio che possa ospitare una finale di Champions… servono garanzie importanti molto prima e la Turchia è un rivale forte".