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Guerra in Ucraina

Shevchenko salverà 150 rifugiati ucraini, non solo parole: “Porterò due bambini a casa mia”

Andryi Shevchenko si sta adoperando per portare 150 rifugiati dall’Ucraina a Londra e in un’intervista ha dichiarato che due bambini andranno a vivere a casa sua.
A cura di Alessio Morra
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Anche il mondo dello sport sta cercando di fare la sua parte al fianco dell'Ucraina. Le stelle sportive dell'Ucraina si stanno prodigando e stanno letteralmente battagliando per difendere il proprio paese. Sono in guerra il tennista Stakhovsky, l'ex pugile Vladimir Klitschko e l'ex grande cestista Sacha Vokov. Chi è lontano dal paese sta facendo ampiamente la propria parte, come anche il calciatore dell'Atalanta Malinovskyi, e soprattutto l'ex Milan e Chelsea Andriy Shevchenko, che in un'intervista ha dichiarato che ospiterà dei bambini rifugiati a casa sua e si sta attivando per portare in Inghilterra, dove vive, circa 150 persone che stanno scappando dall'Ucraina.

Shevchenko ha rilasciato una lunga intervista al canale sportivo ITV e ha confermato che sta cercando di aiutare 150 persone che sono in fuga dall'Ucraina: "La guerra è molto crudele, è difficile vedere le città distrutte, le persone che muoiono, sono padre di quattro bambini e per me vedere immagini di bambini che muoiono è insopportabile. Non lo sopporto, non credo che nessuna persona al mondo possa sopportarlo". 

L'ex calciatore del Milan, che ha allenato il Genoa fino a metà a gennaio, è uno dei più grandi calciatori del suo paese e da quando è iniziata la guerra si sta dando da fare per i suoi connazionali, e non è il solo: "Cerco di sostenere il mio Paese, cerco di attirare l'attenzione, cerco di parlare esattamente di quello che sta succedendo, cerco di toccare il cuore delle persone e poi di capire le circostanze. Cerco di raccogliere aiuti umanitari e aiutare il mio paese, la mia gente, i rifugiati. Sto lavorando con l'ambasciatore dell'Ucraina qui e poi ho un paio di amici che vogliono aiutare e porteremo qui 150 rifugiati e li metteremo loro in diverse zone e portare un paio di bambini anche a casa mia”.

Shevchenko è in pena anche per la sorella e la madre, che vivono a Kiev: "Non credo che in Ucraina ci sia un posto dove ci si sente al sicuro ora. Per me a volte è come un brutto sogno, mi sveglio e mi dico: ‘tornerà alla situazione normale', ma so che non accadrà mai. Dobbiamo trovare un modo per portare la pace nel mio paese".

Le ultime domande a cui ha risposto hanno riguardato il calcio. Sheva ha parlato della situazione del Chelsea: "È un momento molto difficile per me, nel momento in cui non penso al calcio, la mia testa, tutta la mia attenzione è aiutare il mio Paese ma conosco la situazione ed è un momento molto difficile per i tifosi del Chelsea, per il club. Penso che non si possa cancellare la storia del Chelsea. I tifosi devono solo essere forti e supportare il club".

E poi ha parlato anche della commovente esultanza di Yarmolenko, a segno con il West Ham domenica scorsa: "So che l'ha dedicato all'Ucraina. È stato un momento incredibile, so che in quella reazione puoi vedere tutta la sensazione, tutto il dolore, tutto ciò che abbiamo in vista, ha solo cercato di rilasciare, ha cercato di mostrare. Sono sicuro che ci sono stati milioni di persone in Ucraina che hanno assistito a quel momento ed è qualcosa di molto importante per il popolo ucraino. Ha giocato la partita, ha segnato il gol e so che l'ha dedicato all'Ucraina, è stato un evento speciale momento."

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