Sfregio alla leggenda di Ronaldo il Fenomeno: “In Brasile è solo un uomo grasso che cammina”
Fa un certo effetto vedere la reverenza che c'è nei calciatori del Brasile quando incontrano il Ronaldo il Fenomeno. Rodrygo e poi Richarlison hanno mostrato emozione, imbarazzo, venerazione al punto da compiere un gesto scaramantico e propiziatorio: accarezzare le gambe di Ronaldo e poi strofinare le mani sulle proprie, quasi a carpirne forza e talento. In patria, invece, la percezione che c'è dell'ex attaccante della Seleçao è stucchevole, iconoclasta.
Ne ha parlato Kakà, lasciando il suo interlocutore interdetto per la spiegazione che ha dato nel raccontare il paradosso del tifo verde-oro: durissimo nei confronti di alcuni calciatori nonostante il loro talento. Due Palloni d'Oro, due Coppe del Mondo e una bacheca carica di trofei quasi sembrano non abbiano alcun valore considerati i giudizi estremamente negativi.
Eppure è proprio grazie a Ronaldo che vent'anni fa, nell'edizione dei Mondiali in Giappone e Corea del Sud, il Brasile ha vinto l'ultimo titolo scandito proprio dalle 8 reti dell'ex interista (2 delle quali nella finalissima contro la Germania). Quasi un sacrilegio oltre che una mancanza di rispetto nei confronti di un pezzo di storia del calcio verde-oro. L'ex milanista non usa giri di parole per sottolineare questa palese contraddizione.
"In Brasile Ronaldo viene definito un uomo grasso che cammina per la strada – le parole dell'ex centrocampista del Milan e della Seleçao a beIn Sports -. Ed è una cosa strana davvero perché all'estero non è così". A cominciare proprio in Qatar, laddove il Fenomeno è circondato da un'aura di successo che risplende dal passato. "Ogni volta che i tifosi lo vedono per strada riceve solo complimenti – ha aggiunto Kakà -. Anche in patria non manca chi lo ama per davvero ma non è la stessa cosa. L'idea che ho è che ci sia più rispetto per lui all'estero che nel nostro Paese".
Stesso trattamento riservato anche un campione di oggi, quel Neymar che ha rischiato di restare fuori dalla Coppa del Mondo per il (mal)trattamento ricevuto in occasione della partita della fase a gironi contro la Serbia. Quanto alla stella del Paris Saint-Germain, s'innestano altre dinamiche. Kakà lo conferma anche ragionando di quel che succede in Brasile.
"È strano da dire – ammette alimentando lo stupore del giornalista che ha dinanzi a sé -, ma non tutti in Brasile sembrano tenere per la nazionale. Non capisco perché molti parlino in maniera così poco entusiasta di Neymar… forse sarà per colpa della politica, fatto sta che i brasiliani a volte sembrano svilire il talento dei calciatori".