Serie C, l’AIC ferma tutto e proclama lo sciopero: stop alla prima giornata del campionato
I tifosi delle squadre che parteciperanno al campionato di Serie C, dovranno attendere ancora qualche giorno per l'inizio del campionato 2020/2021. Come confermato da un comunicato stampa emesso dai vertici dell'AIC, i giocatori non saranno infatti in campo nel prossimo weekend: "L’Associazione Italiana Calciatori, preso atto dell’impossibilità di raggiungere un’intesa con la Lega Pro sul regolamento del minutaggio dei giovani e l’abolizione delle liste dei giocatori utilizzabili nel Campionato di Serie C, conferma che i calciatori non scenderanno in campo nella prima giornata di campionato fissata per sabato 26 e domenica 27 settembre prossimi".
"L’azione di protesta – si legge ancora nella nota – nasce dall’inspiegabile passo indietro della Lega Pro, rispetto al regolamento in vigore nella precedente stagione sportiva, relativo alla reintroduzione di limitazioni, sostanzialmente obbligatorie, dell’utilizzo di un numero massimo di calciatori professionisti". A rendere pubblica la clamorosa decisione, erano inoltre arrivate nelle scorse ore anche le parole di Umberto Calcagno: "Lo stato di agitazione è confermato. Non c’è interlocuzione con la Lega Pro e ci sono idee di politica sportiva differenti. Stiamo creando delle illusioni a centinaia di ragazzi", ha spiegato il vicepresidente dell'AIC in un'intervista rilasciata a ‘TrmWeb.it'.
Il rischio di un campionato falsato
"Le liste a 22 sono una forzatura che non ha correlazione con la valorizzazione. È una norma che serve ad abbassare il livello tecnico del nostro campionato. Non vedo alternative allo sciopero nonostante il momento delicato – ha aggiunto Calcagno – Non ci si può approfittarsi di questa situazione che non creerà un plusvalore per i giovani e le società coinvolte. Al di là dei rischi di un campionato falsato, con una formazione che non è riuscita a fare mercato e garantire le minime indicazioni sanitarie, potrebbero esserci conseguenze a livello disciplinare. Dispiace perché abbiamo fatto tanti sforzi per riprendere in sicurezza e questa situazione fa male a tutto il sistema".