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La Serie A aspetta Conte. E intanto salta il consiglio della Figc di venerdì 8 maggio

“Ulteriori approfondimenti sul tema dell’emergenza”. È questa la motivazione della cancellazione del consiglio federale in programma per venerdì, prossimo 8 maggio, che avrebbe dovuto occuparsi anche della ripresa del campionato di Serie A fermo dall’8 marzo scorso. Non è stata fissata una nuova data per l’incontro. Giovedì o venerdì summit decisivo tra il Comitato Tecnico-Scientifico del Governo e la Federcalcio per il protocollo sugli allenamenti.
A cura di Maurizio De Santis
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"Ulteriori approfondimenti sul tema dell'emergenza". È questa la motivazione indicata dall'Agenzia Ansa che cita fonti vicine alla Federcalcio per rilanciare la notizia della cancellazione del consiglio federale in programma per venerdì, prossimo 8 maggio. L'assemblea della Figc, inizialmente programmata in video-conferenza, non si svolgerà più né si hanno news sulla nuova data. Cosa c'è veramente dietro un atto del genere? È strettamente vincolato alla decisione del Governo sulla possibilità (o meno) che ripartano i campionati? Serve effettivamente altro tempo per limare le diverse obiezioni sul protocollo medico/scientifico e trovare così la quadra sul documento che può dare il via libera alla ripresa della Serie A?

  • L'incontro Governo-Figc per valutare il protocollo. Le parti si sono date appuntamento a giovedì, al massimo a venerdì. Sarà allora che il Comitato Tecnico-Scientifico del Governo e la Federcalcio si accomoderanno intorno a un tavolo per tracciare la linea spartiacque sul protocollo medico della Figc per la ripresa degli allenamenti. In caso di esito positivo, la strada verso un nuovo inizio della Serie A si metterebbe in discesa.

Le società hanno ripreso gli allenamenti. Sia pure in maniera blanda e in forma individuale, rispettando le precauzioni (e le prescrizioni) sul distanziamento sociale, sono tornare in campo da questa settimana. Contestualmente, attraverso la pratica dei tamponi e dei test sierologici, è iniziata l'indagine diagnostica sui calciatori per verificarne eventuali casi di positività al Covid-19. Il 18 maggio è cerchiato in rosso sul calendario: potrebbe essere quello il giorno perché partano anche le sessioni del "gruppo squadra".

Quando verrà sancito il verdetto sul campionato? Si aspetterà ancora qualche giorno al netto della "prudenza" del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, e del collega al dicastero della Salute, Roberto Speranza. Federazione e Lega Calcio contano di fissare il nuovo fischio d'inizio a metà giugno (week-end del 13 e 14). Si ricomincia oppure no? La risposta è intimamente legata anche ad altri due fattori: la risoluzione di tutti i dubbi posti sul tavolo del comitato tecnico scientifico dai medici sportivi; la decisione di Angela Merkel sulla Bundesliga (nell'attesa della Liga e della Premier League). Dopo l'annullamento della Ligue 1 in Francia, un'altra sospensione definitiva di uno dei top 5 campionati d'Europa assottiglierebbe di fatto l'ipotesi di una ripresa. Ammesso che avvenga, Con quale formula (ovvero, la disputa delle 124 partite che – recuperi compresi – mancano all'appello oppure ricorrendo all'escamotage dei playoff e playout) è materia che verrà presa in esame subito dopo.

Giovedì Lega Pro e Dilettanti annunciano la chiusura della stagione. Dietro il rinvio del consiglio federale di venerdì 8 maggio c'è, forse, un'ulteriore motivazione. Quasi sicuramente il 7 maggio la Serie C calerà il sipario in anticipo sul campionato per l'impossibilità dei club di fare fronte all'emergenza e all'organizzazione necessaria sia dal punto di vista logistico sia sanitario così da continuare il torneo. Lo farà a ruota anche la Serie D mentre resta ancora un'incognita la Serie B.

La "patata bollente" dei diritti tv e della rata dei broadcaster. Sky, DAZN e Img finora non hanno versato alle società il corrispettivo dell'ultima rata. Il motivo? Non si gioca da due mesi e nel consiglio di Lega di giovedì prossimo si discuterà della questione sulla quale c'è coesione tra i club: nessuno vuole e può rinunciare a quei soldi così preziosi per i bilanci.

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