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Covid 19

Serie A: porte chiuse, rimborsi di biglietti e caos abbonati. Cosa succede adesso?

Con la chiusura degli stadi fino al prossimo 3 aprile la situazione in Serie A si fa sempre più difficile. Dopo il caso calendari, con una serie di frenate, accordi, rinvii e polemiche, sta per scoppiare l’ennesima grana: quella relativa agli abbonati e ai possessori dei biglietti delle gare da disputarsi a porte chiuse. E qui i club italiani, che nei loro regolamenti interni s’erano spesso cautelati a loro favore, non sembrano favorevoli a rimborsare biglietti e abbonamenti pro quota generando rabbia e delusione fra i supporters nostrani. Fra le minacce dell’Antitrust e quelle del Codacons, ecco, squadra per squadra, la situazione biglietti nella nostra Serie A.
A cura di Salvatore Parente
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Il Coronavirus sta sconvolgendo le vite e le abitudini di milioni di persone in giro per il mondo e anche il nostro Paese, terzo per numero di contagi, non si sottrae a questo fenomeno. Ogni aspetto del quotidiano sta mutando ed anche il calcio, sport nazionale in Italia, deve fare i conti con questa epidemia. Con le autorità competenti obbligate a chiudere gli stadi e quindi l’accesso agli spalti a migliaia di tifosi, almeno fino al prossimo 3 aprile. Insomma, il pubblico, una delle componenti essenziali del gioco, rimarrà per cause di forza maggiore ai margini del campionato, della nostra Serie A. Ma cosa accadrà agli abbonati e ai tifosi già in possesso del biglietto per le prossime partite? Vediamolo insieme.

Le istruttorie dell’Antitrust per clausole vessatorie: 9 club contro i tifosi

Già in tempi non sospetti, e quindi a inizio 2020, prima dei disagi provocati dal Covid 19, l’Antitrust, organo che si occupa di difendere il diritto di concorrenza e i diritti dei consumatori, ha messo in piedi nove procedimenti istruttori in materia di clausole vessatorie nei confronti di Atalanta, Cagliari, Genoa, Inter, Lazio, Milan, Juventus, Roma e Udinese. Allo scopo di verificare la correttezza delle condizioni generali di contratto relative all’acquisto dell’abbonamento annuale o del biglietto della singola partita. Queste clausole, non riconoscerebbero ai tifosi:

  1. il diritto al rimborso di quota parte dell’abbonamento o del singolo titolo di accesso in caso in caso di chiusura dello Stadio o di parte dello stesso;
  2. il diritto al rimborso del titolo di accesso per la singola gara in caso di rinvio dell’evento, sia per fatti imputabili alla società, sia quando tale circostanza prescinda dalla responsabilità di quest’ultima;
  3. il diritto all’ottenimento del risarcimento del danno qualora tali eventi siano direttamente imputabili alla società. Generando, dunque, un chiaro disequilibrio fra chi offre un servizio e chi ne dovrebbe usufruire.

In particolare, i punti 1 e 2 impediscono di fatto ai tifosi di queste squadre di beneficiare del rimborso di quota parte dell’abbonamento o dell'intero ticket dei match da disputare a porte chiuse. Facendo pagare, dunque, ai supporters stessi le conseguenze di queste chiusure. Con l’aggravante, spesso presente nei “Termini e condizioni degli abbonamenti”, di non poter nemmeno avere diritto al rimborso per eventuali spese di trasferta in caso di gara da disputare in campo neutro.

Cosa succederebbe in una situazione “normale”

Per gli altri club, quelli non soggetti a verifica dell’Antitrust, non ci sarebbero specifici problemi nel garantire agli abbonati, o ai possessori di tagliando, la possibilità di usufruire di rimborsi ad hoc. In linea di massima, prima di analizzare le singole posizioni dei club di A, l’iter dovrebbe essere il seguente.

  • Se un evento sportivo viene rinviato a data da destinarsi, il tifoso in possesso di un biglietto ha diritto al rimborso del singolo titolo di accesso, cosa che invece non può valere per l’abbonato in quanto potrà usare il suo diritto di accesso allo stadio nella data in cui l’evento si svolgerà effettivamente.
  • Se invece per l’evento si stabilisce lo svolgimento a porte chiuse, fattispecie prevista dal governo nazionale, allora non solo va rimborsato il singolo biglietto, ma anche per il tifoso abbonato scatta il diritto alla restituzione di una quota parte dell’abbonamento stesso. Il fatto che la decisione sia stata presa dall'esecutivo non fa però scattare anche il diritto al risarcimento del danno.

L'appello del Codacons: Vanno rimborsati tutti i tifosi italiani

Questo, appunto, in una situazione normale, ideale. Ma andando a verificare un po' tutti i regolamenti interni dei 20 club di Serie A, esistono molte difficoltà nell'esercizio di questi rimborsi. Sia per i possessori di ticket che di abbonamento. Non a caso, su 20 compagini della massima serie, appena otto garantiscono un certo tipo di rimborso. Una situazione, questa, denunciata dal Codacons, associazione che tutela i consumatori, che si dice pronta ad una maxi class-action in caso di mancato indennizzo per tutti i tifosi italiani.

Cosa accade squadra per squadra: soltanto 8 pronti al rimborso

 
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