Serie A, pagellone 9a giornata: rimandate le big, vola solo l’Atalanta. Milan all’inferno
Particolare, divertente e a tratti sportivamente drammatica. E’ questo ciò che ci ha lasciato la 9a giornata di Serie A che tra inaspettati stop e scivoloni clamorosi, ha messo in evidenza la difficoltà delle big di riuscire a dosare le forze per affrontare tutte queste gare ravvicinate in pochissimi giorni. Fra Nazionale, Champions ed Europa League, a sorridere sono davvero in poche. I pareggi di Juventus, Inter e Napoli, fanno infatti sorridere soltanto l’Atalanta, l’unica ‘big’ (ma ormai non ma neanche più virgolettato) che è riuscita a vincere nelle zone alte della classifica, portandosi davvero a ridosso delle grandi. Il sogno bergamasco dunque continua. Da registrare però c’è l’ennesima caduta del nuovo Milan di Pioli che dopo il 2-2 interno contro il Lecce, ha perso 2-1 all’Olimpico contro la Roma. Promosso, nonostante il pareggio, anche il Cagliari, che ha fermato il Torino inguaiando ulteriormente Mazzarri. La Lazio si prende tre punti pesantissimi contro la Fiorentina. Ma vediamo dunque nel dettaglio il pagellone di giornata.
Promosse
Atalanta da sogno, a ridosso delle grandi. Cagliari grande sorpresa
Il 7-1 con cui l’Atalanta ha battuto l’Udinese, per un attimo ha fatto pensare a tutti all’impresa del Leicester che solo venerdì aveva battuto per 9-0 il Southampton. Già, perché i bergamaschi sembrano essere davvero lanciati verso una clamorosa corsa verso la vetta che in Italia sarebbe inimmaginabile comparare a quella delle Foxes di Ranieri nel 2016 che vinsero il titolo in Premier. Nulla da dire in una giornata perfetta per i ragazzi di Gasperini che devono solo subire un gol da Okaka su errore di Kjaer prima di scatenare l’inferno e sguinzagliare un Muriel in giornata favolosa autore di tre gol. L’Atalanta ora è terza a 20 punti in classifica, sola al terzo posto a tre lunghezze dalla Juventus capolista e a -2 dai nerazzurri di Conte. Promosso anche il Cagliari che si conferma sorpresa assoluta di questa stagione dopo l’1-1 di Torino con cui è riuscito a fermare i ragazzi di Mazzarri. Ora per i sardi la classifica dice sesto posto a 15 punti, davvero straordinario.
Il Genoa riprende quota con Motta. Non sbaglia il Bologna
Solo poche ore prima però, un’altra squadra caduta nel baratro di una classifica che si pensava potesse solo peggiorare dopo il 5-1 di Parma della settimana scorsa, è riuscita a sollevarsi. Stiamo parlando del Genoa di Thiago Motta che alla prima sulla panchina dei liguri non stecca affatto vincendo 3-1 uno scontro salvezza contro il Brescia grazie ai gol delle tre sostituzioni effettuate nella ripresa. Situazione questa, che ha messo inevitabilmente al centro della vittoria proprio l’ex centrocampista dei rossoblù che da ora in poi vorrà iniziare davvero un nuovo campionato. Così come non sbaglia Mihajlovic capace di battere Ranieri al ‘Dall’Ara’ rigenerando un Palacio che solo lo scorso anno veniva considerato ‘bollito’. L’argentino e Bani hanno consentito agli emiliani di battere la Samp 2-1 dopo che i blucerchiati solo pochi giorni prima avevano fermato la Roma a Marassi.
La Lazio si prende tre punti pesantissimi
Nel posticipo della 9a giornata a fare la differenza è stata la Lazio che alla fine è riuscita a spuntarla sulla Fiorentina vincendo per 2-1 grazie ad un gol di Immobile nel finale. Una rete che ha consentito ai biancocelesti di raggiungere il Cagliari a 15 punti in classifica e dimenticare in fretta il ko in Scozia contro il Celtic in Europa League. Importanti indicazioni per Inzaghi che oltre alla continuità realizzativa di Immobile, ha trovato in Jordan Lukaku l'elemento in più che serviva per far tirare il fiato a Lulic sulla sinistra. Del belga l'assist perfetto sulla testa di Immobile per la vittoria finale. Tre punti a dir poco importanti per il morale e per la classifica che fanno rientrare nuovamente la Lazio nelle zone alte della classifica.
Rimandate
Juventus, Inter e Napoli: 3 pareggi amari che fanno felice solo i bianconeri
Non è stato invece un weekend facile per le big. Già sabato si era capito che qualcosa sarebbe andato storto quando Mancosu ha pareggiato il rigore di Dybala (sempre dagli undici metri) consentendo al Lecce di fermare la Juventus 1-1 al ‘Via del Mare’ e servire un assist subito al compaesano Conte che a San Siro avrebbe affrontato il Parma con la sua Inter. E invece anche qui, complice la rabbia dell’ex Karamoh e l’organizzazione di gioco di D’Aversa, capace di portare oggi gli emiliani al settimo posto in classifica a 13 punti, è venuta fuori l’ennesima sorpresa. I nerazzurri, nonostante un Candreva strepitoso e l’ennesimo gol di Lukaku, non sono riusciti ad andare oltre il 2-2. Un risultato questo che ha inevitabilmente costretto il Napoli di Ancelotti a giocare la partita perfetta a Ferrara contro lo Spal per rosicchiare 2 punti d’oro alle rivali. E invece incredibilmente, anche qui, la forse troppa stanchezza evidenziata dalle tre big di A dopo gli impegni europei, ha avuto la meglio. L’1-1 del ‘Mazza’ diventa amarissimo se consideriamo che poi solo l’Atalanta è riuscita a prendere il sopravvento costringendo le altre, ora, a considerarla, come una vera mina vagante del campionato. Neanche tanto inaspettata.
Bocciate
Il Milan ora è davvero all’inferno: il ko con la Roma è da incubo
Considerare le prime 9 giornate di campionato del Milan da incubo, è a dir poco riduttivo. Forse qualcuno direbbe che si stava meglio quando si stava peggio. Mai citazione fu più azzeccata se consideriamo che nelle prime due uscite sulla panchina rossonera, Pioli è riuscito a prendersi solo 1 punto, tra le altre cose contro il Lecce a ‘San Siro’. Il ko di Roma (2-1) contro i giallorossi, ha messo in evidenza ancora una volta una confusione totale di una squadra completamente allo sbando. Dopo ben 3 mesi di campionato, ancora non si è capito quale ruolo sia più adatto a Suso, come mai Piatek non riesca più a segnare ed essere devastante come lo scorso anno, e perché il centrocampo sia così sterile e poco partecipe alle trame offensive rossonere. Tutti interrogativi a cui nessuno è ancora riuscito a dare risposta, forse neanche Giampaolo, che forse avrebbe meritato più rispetto e più tempo, visti gli ottimi risultati visti con la Samp. C’è confusione vero, ma c’è anche la consapevolezza di vedere solo 10 punti in classifica e lo spettro di un’ennesima stagione buttata al vento dopo i tanti, forse troppi proclami di inizio campionato, che fanno male solo al popolo rossonero.