Serie A, sette società contro la ripresa del campionato: “Rischio incalcolabile”
Alla vigilia dell'assemblea della Lega Serie A, sette club si sono confermati contrari alla ripresa del campionato. Si tratta di Spal, Brescia, Torino, Sampdoria, Udinese, Bologna e Fiorentina. Quali effetti giuridici potrebbero subire calciatori o club se il campionato si interrompesse di nuovo per il contagio da coronavirus? È questa una delle domande che sono state poste alla Figc dalle sette società che parlano di "rischi incalcolabili" che potrebbero ricadere sui protagonisti dello sport più bello del mondo. Una posizione comunque smentita dalla Lega che ha confermato all'unanimità l'intenzione di portare a termine la stagione sportiva 2019-2020
Serie A, sette società contro la ripresa del campionato
La Serie A si prepara a riaccendere i motori, con il possibile ritorno agli allenamenti dal 4 maggio. Tra il dire e il fare però, sono ancora tanti i dubbi e le posizioni discordanti. Sono infatti otto i club del massimo campionato italiano, contrari alla ripresa a quanto si apprende dopo il Consiglio di oggi pomeriggio. Una posizione confermata alla vigilia dell'assemblea in videoconferenza della Lega Serie A in programma domani. "Quali effetti giuridici potrebbero subire calciatori o club se il campionato si interrompesse di nuovo per il contagio da coronavirus?". È questo uno dei quesiti, che i contrari al ritorno in campo hanno posto ai vertici della Federazione Italiana Giuoco Calcio.
Quali sono le sette società contrarie alla ripresa del campionato
Gli 8 club contrari alla ripresa del campionato, secondo l'Adnkronos, sarebbero Spal, Brescia (Il patron Cellino nelle scorse ore ha rivelato di avere contratto il Coronavirus), Torino, Sampdoria, Udinese, Bologna e Fiorentina. Il Parma è l'unico club che si è esposto in maniera ufficiale e in un comunicato ha confermato la piena disponibilità alla ripresa della stagione calcistica. Il timore di queste sette società e che su di esse possano ricadere gli effetti di un rischio definito incalcolabile: "L’assunzione del rischio di un fatto non più imprevedibile potrebbe ricadere sul club che si è assunto il rischio di prosecuzione pur in presenza di un rischio incalcolabile"
La Lega Serie A smentisce le spaccature e conferma la volontà di chiudere la stagione
Nonostante tutto, la Lega Serie A, ha però confermato all'unanimità l'intenzione di portare a termine la stagione sportiva 2019-2020, sempre nel pieno rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza garantito dall'ok allo svolgimento da parte del Governo. Secondo l'organo che guida il massimo campionato italiano. La ripresa dell'attività sportiva, nella cosiddetta Fase 2, avverrà in ossequio alle indicazioni di Fifa e Uefa, alle determinazioni della Figc nonchè in conformità ai protocolli medici a tutela dei calciatori e di tutti gli addetti ai lavori.
Il rappresentante della Lega Serie A lascia la Commissione medica
A tal proposito sarà presentato un documento tecnico unitario. Il piano per una possibile ripresa è ormai noto da tempo, anche se ci vorrà l'approvazione del protocollo con le misure di sicurezza inviato ai ministeri di Sport e Salute. Nella giornata di oggi intanto Rodolfo Tavana, responsabile sanitario del Torino, si è dimesso dalla Commissione medico scientifica della Federcalcio, dove sedeva come rappresentante della Lega Serie A, che ha elaborato lo stesso documento per la ripresa della stagione.