Serie A nel caos, la Lega contro la FIGC ma si spacca: la lettera a Vezzali e Malagò apre la crisi
Il calcio italiano è ormai ufficialmente nel caos: la Lega Serie A si scaglia ufficialmente contro la FIGC e il presidente Gravina ma al contempo si spacca al suo interno. Tutto nasce da una lettera che porta in calce il nome di tutte le 20 società del massimo campionato inviata al presidente del Coni Giovanni Malagò e alla Sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali, missiva dai toni forti apertamente in polemica con la Federazione di cui fa parte.
In questa lettera infatti i 20 club esprimono il proprio dissenso nei confronti della riforma voluta dal presidente della FIGC Gabriele Gravina sullo statuto e governance della Lega Serie A. Nello specifico contestano soprattutto l'adeguamento del quorum nelle votazioni dell'assemblea che comporterebbe il passaggio dalla maggioranza qualificata a quella semplice. Nella missiva si parla di pretesa della FIGC "non conforme al diritto", quindi illegittima, per due motivi: 1. "La mancanza dell'indispensabile norma primaria che attribuisca un simile potere normativo a una Federazione"; 2. "Per la natura stessa della Lega che è un'associazione di diritto privato, non riconosciuta e quindi è dotata del pieno diritto di autodeterminarsi".
Si tratta dunque di un vero e proprio atto di accusa pubblico nei confronti della FIGC e del suo presidente Gabriele Gravina che tutti i club di Serie A sembrerebbero avallare. Il condizionale è d'obbligo dato quanto emerso dopo che il contenuto della lettera, firmata solo con il nome delle squadre su carta non intestata e non sottoscritta dal presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino, è diventato di pubblico dominio. Se è vero che nell'ultima assemblea tutti i club del massimo campionato italiano avevano deciso di prendere tempo riguardo alla questione, l'invio della lettera e il testo finale della stessa non sarebbe stato concordato da tutti (nonostante in calce fossero presenti i nomi di tutte e venti le società).
Otto dei 20 club di A (Torino, Bologna, Roma, Milan, Genoa, Spezia, Cagliari ed Empoli) avrebbero infatti contestato la decisione di forzare la mano con una lettera dai toni così aspri che segna di fatto un punto di non ritorno nella spaccatura tra la FIGC (che adesso pensa anche a commissariare la Lega Serie A) e l'élite del calcio italiano. Il documento preparato dagli avvocati di Inter, Sampdoria, Udinese e Hellas Verona, difatti sarebbe stato inviato al presidente del Coni Giovanni Malagò e alla Sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali dalla segreteria della Lega essendo passato al vaglio del solo presidente della Lazio Claudio Lotito (che già nell'ultima assemblea di giovedì scorso aveva proposto di andare allo scontro frontale con la Federcalcio vedendosi però respinta la sua proposta).
Successivamente la Lega di Serie A ha specificato che si è solo limitata ad inoltrare la lettera (che non è stata inviata alla FIGC e al presidente Gravina neppure per conoscenza) e diverse società hanno specificato che non hanno mai ricevuto la stesura finale del testo, ma che anzi quel testo (letto e bocciato durante l'ultima assemblea) sarebbe dovuto essere alleggerito nei toni dato che la volontà era quella di non arrivare ad uno scontro frontale con la Federcalcio.
Ormai però sembra si sia arrivati ad un punto in cui non è più possibile fare marcia indietro dato che Malagò ha girato la lettera alla sezione consultiva del Collegio di Garanzia del Coni, il cui parere a riguardo sarà vincolante sia per il Coni che per la FIGC. Chi la spunterà dunque non è ancora dato saperlo, ciò che è certo però è che nel calcio italiano il caos regna sovrano e la crisi, con tutte queste spaccature all'interno e all'esterno della Lega Serie A, sembra ormai inevitabile.