Serie A, Lotito e De Laurentiis non vogliono vietare gli allenamenti: scontro con Agnelli
La Lega Serie A farà il possibile per portare a termine il campionato, alla ripresa dell'attività sportiva dopo l'emergenza Coronavirus (a meno di ulteriori stop forzati). Nel frattempo però nel massimo campionato italiano, ci sono posizioni divergenti in merito al tema degli allenamenti. A tal proposito, come evidenziato da La Gazzetta dello Sport, se il presidente della Lazio Lotito, con il supporto di De Laurentiis, si è detto intenzionato a proseguire nelle sessioni di lavoro per le proprie squadre, Agnelli si è dimostrato contrario. Una divergenza di posizioni che ha portato ad uno scontro.
Emergenza Coronavirus, la Lega Serie A vuole finire il campionato
Non ci sono dubbi sulla volontà comune di riprendere il campionato, quando ci saranno tutte le condizioni per poterlo fare al termine della sospensione per l'emergenza Coronavirus. Priorità massima alla salute di tifosi e addetti ai lavori, con la speranza che tutto torni alla normalità in tempi più o meno brevi. A tal proposito, si cerca la formula migliore per portare a termine la stagione, con la possibilità magari di uno slittamento dei calendari, anche grazie al rinvio degli Europei in programma a giugno. Sono dunque giorni intensi di contatti e discussioni, ovviamente a distanza alla luce delle restrizioni per contenere i rischi di nuovi contagi.
Scontro Lotito-Agnelli sugli allenamenti
Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport non sarebbero mancati i contrasti nella video-conferenza di ieri, in cui le parti si sono confrontate sul tema degli allenamenti. Da una parte il presidente della Lazio Lotito, che si è detto favorevole al mancato stop degli allenamenti (posizione condivisa da Aurelio De Laurentiis), in maniera tale da non perdere ulteriore tempo in vista di un'eventuale ripresa delle attività. Dall'altra il patron della Juventus Agnelli che invece si è dimostrato fortemente contrario. Un confronto in cui non sono mancati i toni duri, con il numero uno della Juventus che avrebbe accusato il collega di preoccuparsi più della classifica che della salute dei propri giocatori.