Serie A, la Juventus traccia la rotta: stipendi tagliati del 30% anche per gli altri club
L'esempio della Juventus potrebbe essere seguito anche dagli altri club della Serie A. L'accordo tra il club e i giocatori bianconeri di ridurre un terzo gli stipendi, (da marzo a giugno, quattro mensilità su 12 complessive) nella speranza che l'emergenza Coronavirus rientri al più presto, potrebbe tracciare la rotta anche per le altre società. Appuntamento decisivo domani, quando andrà in scena l'incontro tra la Lega Serie A e l'Associazione Italiana Calciatori, e si cercherà di trovare un accordo collettivo sulle riduzioni degli ingaggi per attutire gli effetti legati alla crisi COVID-19.
Serie A, la Juventus traccia la rotta sul taglio degli stipendi
Un sacrificio di 4 mensilità, ovvero da marzo a giugno, per risparmiare sui conti 90 milioni di euro lordi. Così la Juventus ha deciso di "combattere" gli effetti della crisi Coronavirus, trovando l'accordo con i calciatori che hanno dunque detto sì alla riduzione del 30% degli emolumenti (il club ha promesso che parte dello stipendio verrà spalmato poi nella prossima stagione). Una strada che potrebbe essere seguita anche dagli altri club della Serie A, in un momento in cui con i campionati fermi (e con i margini di una ripresa sempre più deboli) gli introiti si sono ridotti. Nell'incontro di domani tra Lega Serie A e AIC si cercherà l'accordo sui tagli, con il sindacato dei calciatori che propone diversificazioni nelle riduzioni tra calciatori più "ricchi" e quelli con stipendi normali. Dopo quanto accaduto in casa Juventus, la sensazione è che non si scenderà sotto il 30%
Inter e Roma potrebbero seguire la strada della Juventus
Secondo quanto riportato da La Stampa, Inter e Roma sembrano intenzionate a muoversi sulla falsa riga della Juventus. Dopo i bianconeri infatti, sono loro i club con il monte ingaggi più alto della Serie A. L'esempio dato da Cristiano Ronaldo e compagni potrebbe presto essere seguito anche da nerazzurri e giallorossi, anche alla luce delle percentuali più basse di una ripresa del campionato. Il ministro dello Sport Spadafora ha infatti già comunicato la volontà di prorogare il blocco delle competizioni sportive e al momento pensare di tornare in campo a maggio è davvero poco realistico.