Serie A in tv in chiaro, la diffida di Mediaset complica i piani
Il calcio italiano riparte con le due semifinali di Coppa Italia Juventus-Milan e Napoli-Inter, entrambe trasmesse in chiaro in tv sulla Rai. Cosa succederà invece per le partite di Serie A? C'è la possibilità per i tifosi che non potranno andare allo stadio di assistere ad alcuni match in tv senza abbonamenti? La situazione si è complicata nelle ultime ore: dopo l'ottimismo per l'incontro tra il ministro dello Sport Spadafora e Sky, è arrivata la diffida di Mediaset che rappresenta una brusca frenata nelle "trattative".
Serie A in tv in chiaro, la situazione dopo l'incontro Spadafora-Sky
Nei giorni scorsi era emersa la possibilità in vista della ripresa della Serie A di trasmettere di 2-3 partite in chiaro delle prime giornate della ripresa post-Covid (sfruttando il canale Tv8, con DAZN che avrebbe potuto poi accodarsi sul web), sulla scia di un principio d'intesa tra Sky e il ministro dello Sport Spadafora. A complicare il tutto però è arrivata la lettera di diffida di Mediaset, che oltre a vietare la trasmissione ha sottolineato i dubbi giuridici sulla fattibilità di un'operazione che dovrebbe portare o ad una modifica della Legge Melandri, o ad un apposito bando d'asta per i diritti in chiaro, ipotesi entrambe difficilmente percorribili anche alla luce delle tempistiche.
Perché Mediaset ha inviato una lettera di diffida e non vuole le partite in chiaro su Sky
Mediaset infatti fa riferimento al fatto che i diritti per la trasmissione delle partite in tv in chiaro, non sono mai stati previsti e dunque inseriti nei bandi di vendita. Una situazione dunque che spinge la Lega Serie A, in caso di autorizzazione alla diretta tv senza abbonamenti, a considerare anche le altre emittenti che hanno partecipato inizialmente al bando, concedendo la stessa opportunità. La posizione di Mediaset dunque potrebbe essere l'apripista anche per altri editori, con la situazione dunque che diventerebbe ulteriormente ingarbugliata.
Alla luce dell'impossibilità di indire un nuovo bando d'asta per i diritti in chiaro, essendo a ridosso della ripresa della Serie A, l'altra soluzione potrebbe essere quella di un decreto governativo a modificare la legge Melandri. Anche questa opzione però al momento non sembra concretizzabile, visto che comunque potrebbero arrivare ricorsi. L'unica soluzione potrebbe essere quella del compromesso, e di una soluzione capace di mettere tutti d'accordo. Ipotesi molto improbabile anche alla luce di quanto accaduto prima della sosta, sulle prime partite a porte chiuse.