Serie A in ritiro perenne da maggio a fine campionato: lo scenario estremo anti-virus
Il primo passo operativo verso la ripresa del campionato di Serie A è stato mosso con la riunione tra i vertici del Federcalcio e la commissione medico-scientifica allestita per gestire la risposta del calcio all'emergenza Coronavirus. Si sono gettate le basi per stilare il documento definitivo – probabilmente in arrivo già la prossima settimana – che verrà assunto come protocollo da seguire dall'inizio degli allenamenti fino al ritorno in campo. Quel che succederà dopo, qualora il carrozzone della Serie A dovesse effettivamente rimettersi in moto, sarà determinato in un secondo momento. Ma è già oggetto di valutazioni.
L'obiettivo dei vertici del calcio italiano è chiaro: tornare in campo per concludere la stagione, in ogni modo possibile. Altrettanto evidente è l'esigenza di garantire la sicurezza di tutte le componenti che saranno chiamate in causa. Nel contesto di un paese che sta provando a rialzarsi, il calcio non può diventare il nuovo untore. C'è anche una questione di praticità, perché nuovi casi positivi renderebbero ancor più complicato un piano – quello di portare a termine il campionato – già complesso in partenza. Ogni rischio deve essere ridotto al minimo e l'obiettivo del protocollo è esattamente questo.
Allenamenti Serie A: il ritiro del "gruppo squadra"
C'è un concetto, introdotto nel protocollo, di cui sentiremo parlare spesso: il "gruppo squadra", ovvero il nucleo fondamentale di persone che formano il microcosmo di ogni squadra. I calciatori, naturalmente, ma anche lo staff tecnico, i fisioterapisti, i medici, i magazzinieri e tutte le figure coinvolte in prima persona nell'attività quotidiana di una squadra di calcio. Affinché possa ripartire il campionato, per ogni club di Serie A è cruciale che l'intero "gruppo squadra" risulti negativo prima di riprendere gli allenamenti. E che la negatività al Covid-19 venga salvaguardata nella fase successiva.
Il protocollo prevede un ritiro di diverse settimane per tutto il "gruppo squadra". Da inizio maggio, nelle previsioni più ottimistiche. I calciatori potranno così ritrovare la condizione atletica necessaria per tornare in campo, quasi come fosse un normale ritiro estivo, ma in adeguate condizioni di sicurezza. E poi? I rischi di contagio aumenteranno con la ripresa della Serie A, quando le squadre inizieranno a incrociarsi giornata dopo giornata.
Si colloca in questo contesto lo scenario più estremo: la possibilità che il ritiro del "gruppo squadra" possa durare fino al termine del campionato, al fine da isolare nel miglior modo possibile calciatori e staff tecnico. Anche sfruttando i ritmi serrati di un calendario fitto di impegni, con partite ogni tre giorni che costringerebbero comunque i calciatori a passare gran parte del tempo insieme. Le valutazioni entreranno nel vivo tra qualche settimana, quando saranno più chiare eventuali tempistiche e modalità per la ripresa del campionato, anche in base allo stato dell'emergenza sanitaria in Italia e alla diffusione del virus. Il calcio, intanto, si prepara a qualsiasi soluzione.