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Serie A, Dal Pino attacca Spadafora: “Il ministro ignora le norme e fa demagogia”

Paolo Dal Pino, presidente della Lega Serie A, ha replicato all’ultimo attacco ricevuto da Vicenzo Spadafora, ministro dello sport. Duri i termini adottati dal numero uno della Serie A: “Il ministro ignora le norme e rifiuta la responsabilità del suo ruolo. Fa demagogia e scarica le responsabilità su altri”.
A cura di Redazione Sport
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Continua il botta e risposta a distanza tra Paolo Dal Pino, presidente della Lega Serie A, e Vincenzo Spadafora, ministro dello sport. Dopo l'ultima accusa giunta da Spadafora in seguito alla decisione di mandare regolarmente in campo la Serie A anche dopo l'ultimo decreto emanato dal governo ("Si è giocato per un gesto irresponsabile della Lega di Serie A e del suo presidente"), è arrivata la dura replica di Dal Pino, in una nota affidata all'Ansa.

 "Le affermazioni del ministro Spadafora sono sbagliate nel merito e nella sostanza. Il ministro ignora le norme e rifiuta la responsabilità del suo ruolo. Invece di fare demagogia sia coerente con le proprie azioni di governo e se necessario emani un Decreto assumendosi responsabilità che sta scaricando su altri".

La spaccatura tra Lega Serie A e governo è ormai evidente e si fa più ampia ogni giorno che passa, con l'Assocalciatori che ha fatto il suo ingresso in scena in modo piuttosto incisivo nelle ultime ore. Le parti si ritroveranno tutte sedute ad un tavolo in occasione del Consiglio Federale straordinario convocato per martedì, quella che si preannuncia essere la giornata della verità per le sorti del campionato di Serie A e – in generale – il regolare svolgimento delle attività calcistiche in Italia.

Il rischio sospensione per il campionato di Serie A è sempre attuale e verrà discusso da tutte le componenti del sistema calcio nella riunione di martedì. La mancanza di finestre temporali per recuperare le gare rinviate (e quelle che potrebbero essere rinviate il futuro) rende impossibile riprogrammare le competizioni in modo da concluderle più avanti rispetto alle tempistiche previste. Anche Euro 2020, che mette una sorta di scadenza virtuale alla stagione italiana, inizia ad essere oggetto delle prime valutazioni su possibili rinvii alla luce dell'emergenza Coronavirus.

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