Serie A, approvato il nuovo protocollo: gli allenamenti di gruppo possono ripartire
È arrivata la fumata bianca sul nuovo protocollo per la ripresa degli allenamenti in Serie A. Le modifiche suggerite dalla Lega di Serie A sono state approvate dal Comitato Tecnico Scientifico, per quello che rappresenta senza dubbio un segnale incoraggiante per la ripresa del massimo campionato. Superate dunque tutte le criticità che avevano alimentato i dubbi e le perplessità dei club e dell'Assocalciatori
Serie A, approvato il nuovo protocollo per la ripresa degli allenamenti
Il Comitato tecnico/scientifico del Governo ha esaminato e dato il via libera alle modifiche suggerite dalla Lega Serie A sul tanto discusso protocollo sulla ripresa degli allenamenti. Superate dunque quelle criticità che di fatto avevano "allungato" ulteriormente le tempistiche per la ripresa dei lavori in vista di una possibile ripresa del torneo che era inizialmente ipotizzata per il 13 giugno (data che potrebbe restare ancora valida in caso di speciale deroga del Governo). I punti oggetto di modifiche, sono stati quelli relativi soprattutto alla gestione di eventuali positività al Covid, ai ritiri e alla possibilità di continuare gli allenamenti di gruppo che dopo la prima proposta di protocollo avevano sollevato non poche perplessità, tra calciatori e club.
Cosa succede in caso di nuovi contagiati in Serie A. Cosa dice il nuovo protocollo
Il nuovo protocollo, prevede un numero ancor maggiore rispetto al precedente, di controlli su calciatori e addetti ai lavori (tamponi ogni 48 ore per un periodo di due settimane). Cosa succede se un tesserato risulta positivo? Il soggetto viene posto immediatamente in isolamento, mentre il resto della squadra sarà sottoposta ad un vero e proprio "isolamento fiduciario" presso una struttura concordata. In questo modo l'attività dei giocatori, che non potranno avere contatti con l'esterno, non sarà bloccata: potranno continuare ad allenarsi. Ci sarà dunque una maggiore possibilità di portare al termine della stagione, con il rischio scongiurato di mettere "fuori gioco" un'intera squadra.
Quale sarà il compito dei medici sociali
"Alleggerita" anche la posizione dei medici sociali, che nei giorni scorsi avevano fatto sentire la propria voce unendosi al coro degli scettici sul primo protocollo. I responsabili sanitari dei club di Serie A dovranno soprattutto monitorare il gruppo "sottoponendolo ad una costante valutazione clinica con controllo giornaliero della temperatura e degli altri sintomi". Dovranno dare inoltre indicazioni a tutti i componenti del gruppo sui comportamenti da adottare, assicurandosi che le regole siano rispettate da tutti. La responsabilità penale però graverà su di loro solo in casi di gravi colpe o dolo.
Questa la nuova versione del protocollo rivisto: PROTOCOLLO LEGA RIVISTO finale