Serie A al via, Gravina snobba i top player: “Gli Europei ci hanno insegnato una cosa importante”
Il presidente Gravina ha parlato a poche ore dalla ripartenza del campionato di Serie A, il primo dopo la conquista degli Europei della Nazionale di Mancini che rilancia il settore calcistico italiano in Europa. Una nuova sfida che cresce sul fianco della pandemia che ha messo in ginocchio l'intero sistema con una complessa ripartenza. Nell'ultima sessione di calciomercato sono stati ceduti giocatori di prima fascia, molte trattative si sono sviluppate low cost e pochi i veri acquisti arrivati a rinverdire la qualità dei club. Ma tutto ciò non preoccupa il numero uno della Figc.
Ripartire e rilanciare il sistema in modo sostenibile è oramai il mantra del calcio italiano e non solo. Gravina lo ribadisce e replica a chi pensa ad un ridimensionamento complessivo del nostro campionato che inizierà fra poche ore col doppio anticipo Verona-Sassuolo e Inter-Genoa. Soprattutto ai nerazzurri è legato parte del discorso del capo della FIGC che ha visto partire top player alla volta dell'estero. "Questa deve essere trattata come una stagione di rinascita dove di deve dare continuità al trionfo azzurro. Dispiace aver perso dei calciatori di livello ma si vince col gruppo, il singolo campione è importante ma non basta".
Si può essere sempre competitivi e riuscire a vincere con i gruppo e con una guida sicura in panchina. I singoli fuoriclasse? Spesso fanno saltare il banco, mi auguro una nuova condotta generale, legata al gioco di squadra
Il riferimento è ovviamente a Lukaku e Hakimi che hanno lasciato l'Italia per Londra e Parigi: "Servono sacrifici e nuove idee. Sono fiducioso e pieno di energie, siamo ad un bivio non possiamo sbagliare né rimandare riforme e nuove soluzioni – spiega in esclusiva alla Gazzetta – La vittoria degli Europei gli ottimi risultati a Tokyo devono essere considerati segnali positivi cui affidarci: un segnale chiaro di rinnovamento per i nostri dirigenti e per i nostri club".