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Sergio Mattarella sarà presente a Wembley per la finale Inghilterra-Italia

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà presente a Wembley: il Quirinale avrebbe sciolto le ultime riserve, verificati tutti i protocolli sanitari da adottare per evitare problematiche con la variante Delta del coronavirus. Il Capo dello Stato volerà nel Regno Unito e sottostarà alle procedure necessarie, compresa la quarantena.
A cura di Alessio Pediglieri
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A Wembley per tifare Italia il prossimo 11 luglio nella finale di Euro 2020 contro l'Inghilterra ci sarà anche la massima autorità italiana, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La notizia è stata confermata indirettamente nella mattinata di oggi dal Quirinale dopo le ultime considerazioni e verifiche sanitarie per tutelarlo dalla variante Delta che tanto sta facendo preoccupare con nuovi picchi di contagio da coronavirus.

Sergio Mattarella a rappresentanza di un'intera Nazione e per assistere si spera all'evento conclusivo della cavalcata europea della Nazionale azzurra guidata fin qui magistralmente da Roberto Mancini. Insieme alla famiglia reale inglese che non si è persa una gara interna a Wembley da parte dell'Inghilterra, ci sarà dunque anche il capo dello Stato, ma non il Premier Mario Draghi che era entrato in discussione con le autorità inglesi sulla opportunità di far disputare la finale a Wembley.

I dubbi derivavano dalla recrudescenza della pandemia a seguito dello sviluppo della variante Delta che proprio nel Regno Unito si era sviluppata per poi diffondersi in altri paesi. L'opportunità di una finale a Wembley nell'ombelico del nuovo contagio aveva scatenato forti perplessità, soprattutto anche dopo la decisione di aver aperto lo stadio ad un numero sempre più alto di spettatori fino a toccare le 60 mila unità per la partita dell'11 luglio. Tanto da proporre, con annesso rifiuto da parte delle autorità inglesi e dell'Uefa, l'Olimpico come alternativa.

Mattarella, però, ci sarà: scatteranno tutte le procedure sanitarie necessarie ed opportune, compreso il periodo di quarantena per essere presente a Wembley nella massima sicurezza possibile e non perdersi l'eventuale onore di investire gli Azzurri del titolo continentale. Come capitò a Sandro Pertini nel 1982 per il trionfo spagnolo di Bearzot o a Giorgio Napolitano per il successo mondiale di Berlino nel più recente 2006 con la gloria che toccò gli uomini di Lippi.

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