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Sergio Conceiçao sotto accusa per l’eliminazione dalla Champions: tutti gli errori dell’allenatore del Milan

Sergio Conceiçao sul banco degli imputati per l’eliminazione del Milan dalla Champions League: oltre alla follia di Theo Hernandez, tutti gli errori dell’allenatore rossonero contro il Feyenoord.
A cura di Vito Lamorte
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Sergio Conceiçao sul banco degli imputati per l'eliminazione del Milan dalla Champions League: oltre alla follia di Theo Hernandez, sono stati diversi gli errori dell'allenatore rossonero contro il Feyenoord che hanno pregiudicato un finale di gara che il Diavolo poteva gestir diversamente anche in inferiorità numerica.

“Ho fatto tanti di quegli errori che non potete immaginare e continuo a farli oggi. Anche i miei giocatori fanno errori, ma la faccia di questa eliminazione è Sergio Conceicao, non Theo Hernandez. In spogliatoio prendiamo le nostre responsabilità ma in pubblico sono io il responsabile". Queste le parole del tecnico portoghese, che si è preso tutta la responsabilità di quanto accaduto a San Siro nel ritorno dei play-off di Champions League ma bisogna essere obiettivi nel dire che Conceiçao l'aveva preparata molto bene perché il Milan nel primo tempo ha dominato e avrebbe dovuto chiudere con più di un gol di scarto i primi 45′.

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Conceiçao sotto accusa per l'eliminazione dalla Champions: da Gimenez a Joao Felix, tutti gli errori

La luce della squadra rossonera si è spenta al 51′, quando Theo Hernandez si è fatto cacciare per doppia ammonizione, ma sembra che di riflesso questo episodio abbia colpito anche Sergio Conceiçao a bordo campo: alcune decisioni e determinate scelte fatte dal 60′ in poi sono parse molto discutibili e hanno complicato a dir poco anche l'assalto finale per cercare di portare la gara ai supplementari.

Quando il Milan è rimasto in inferiorità numerica ha portato Musah nel ruolo di terzino sinistro prima dell'ingresso di Bartesaghi ma non sarebbe stato più opportuno scegliere uno tra Gabbia e Tomori, spostando Pavlovic a sinistra o passando a tre dietro per blindare la fase difensiva. Con quest'ultima ipotesi Walker e Musah potevano essere dirottati sulle corsie laterali per avere due calciatori prestanti fisicamente e in grado di fare entrambe le fasi. Giusto inserire Fofana in mezzo al campo ma non al posti di Santi Giménez.

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La domanda che tutti si sono posti è stata sulla scelta di togliere l'unico riferimento offensivo su cui la squadra poteva appoggiarsi per risalire il campo ma Sergio Conceiçao ha argomentato così: “La decisione è stata mia. Gimenez è arrivato una settimana fa, ha avuto un piccolo problema prima di arrivare. Ha giocato anche rischiando di farsi male. Perché non Abraham? In quel momento eravamo sotto di un uomo, eravamo più bassi: volevo ripartire. Sono le scelte mie, se poi non vinco mi mettono le valige in mano e vado via”.

Questa scelta, però, non ha aiutato nemmeno Joao Felix che spostato da unico attaccante ha vagato per il campo senza trovare mai una giocata con i compagni e il suo apporto nella fase finale della partita è stato pressoché nullo. Gli attacchi finali, con lo spostamento in mezzo all'area di Thiaw, non hanno portato a nulla: la sola reazione nervosa non è servita e il finale inaspettato alla vigilia si è avverato in maniera inesorabile.

Milan eliminato dal Feyenoord con la partita di ritorno in casa e dopo aver soffiato il centravanti alla squadra avversaria nel mercato di gennaio: un epilogo difficilmente pronosticabile dopo i sorteggi.

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