Sergio Conceiçao riporta il Milan alla realtà con un’amara ammissione: “Erano altri tempi”

Alla vigilia della sfida di campionato contro la Lazio, l'allenatore del Milan Sergio Conceiçao si è presentato in conferenza stampa con l'evidente obiettivo di fare alcune precisazioni in merito alle critiche che gli sono state mosse nelle ultime settimane, soprattutto dopo l'eliminazione dalla Champions League per mano di quel Feyenoord a cui era stato appena scippato il bomber Gimenez e le due sconfitte con Torino e Bologna (nel recupero della 9ª giornata) che hanno di fatto trasformato la percezione sul suo lavoro (che era cominciato con la vittoria nella Supercoppa Italiana) e ridimensionato pesantemente le ambizioni del club rossonero.
E così, nel momento in cui gli è stato chiesto perché la squadra non riesca ad avere la sua stessa mentalità vincente, ne ha approfittato per fare un punto riguardo alla situazione attuale della società rossonera: "Io sono a disposizione della squadra, sono abituato a vincere da quando ero piccolo. Nessuno mi ha regalato niente, ho vinto da calciatore e da allenatore. Sono qua, mi metto a nudo in una squadra storica. Ma erano altri tempi quando il Milan aveva la Champions come obiettivo chiaro e la vinceva, era un altro ambiente e un'altra atmosfera. La fame dei tifosi invece è sempre la stessa, per loro è importante vincere a prescindere da chi c'è qui. Però penso che tutti abbiamo voglia di vincere e cambiare qui, sennò saremmo dei masochisti" è stata difatti l'amara ammissione fatta dal tecnico portoghese riportando tutti alla realtà per quel che riguarda gli obiettivi realistici che si può porre il Milan in questo momento storico.

Ciò però non significa che non si parta per vincere ogni partita: "Lottare fino alla fine? Io lavoro su questo, ci credo. Un titolo che potevamo conquistare lo abbiamo conquistato e c’è anche la Coppa Italia, i grandi club devono vincere titoli. Dobbiamo lavorare, crederci e avere una mentalità al 100% a tutti i livelli per tutta la partita. Nei gol presi succede sempre qualcosa di strano" ha difatti aggiunto il tecnico lusitano che ha poi spiegato anche le sue reazioni, a volte sopra le righe, al fischio finale. "La mia amarezza quando le cose non vanno bene? Io non ci sto a perdere. La mia angoscia è la stessa dei tifosi. Il mio sfogo a Bologna è legato a questa cosa, alla mia voglia di vincere" ha infatti chiosato Sergio Conceiçao riferendosi a ciò che è accaduto al termine del match perso con i felsinei al Dall'Ara.