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“I gay devono andar via”: Evra rompe la sacralità dello spogliatoio per una giusta causa

Patrice Evra è tornato a parlare di un brutto episodio avvenuto durante la sua avventura calcistica, che conferma la discriminazione esistente nel mondo del pallone.
A cura di Marco Beltrami
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Siamo abituati a vederlo sempre sorridente e con un atteggiamento positivo. Patrice Evra però sa anche mettere da parte il sorriso quando si affrontano argomenti delicati, come il razzismo e i diritti LGBT. Nella sua carriera purtroppo, l'ex terzino di Manchester United e Juventus ha dovuto fare i conti sulla sua pelle con episodi di discriminazione razziale (celebre il caso degli insulti ricevuti da Luis Suarez) e nei confronti dei calciatori omosessuali. È stato lui stesso a parlarne in occasione della pubblicazione della sua autobiografia "I Love this game".

Tanto professionale in campo, quanto schietto davanti ai microfoni o sui social. Patrice Evra non è uno che ha paura di dire quello che pensa e in occasione di un incontro per presentare il suo libro ai lettori di Le Parisien, ha rivelato alcuni dolorosi retroscena della sua esperienza sui campi di calcio. Purtroppo c'è ancora tanta strada da fare a giudizio di Evra, che ha parlato dell'omosessualità nel mondo del pallone, un argomento che è un vero e proprio tabù per molti addetti ai lavori, soprattutto all'interno degli spogliatoi.

E a quanto pare le campagne di sensibilizzazione sull'argomento non sono servite a molto, alla luce della chiusura mentale di tanti colleghi. Il quadro che è emerso dalle parole di Evra, e dalla sua esperienza personale quando militava in Premier nel Manchester United è preoccupante: "Nel calcio, se dici di essere gay, è finita". Una frase che pesa come un macigno, e che non ha bisogno di ulteriori commenti. A supporto della sua amara tesi, Evra ha raccontato un retroscena di spogliatoio, rompendo la regola sulla sacralità dello stesso: "Quando ero in Inghilterra, hanno portato una persona a parlare alla squadra dell'omosessualità. Alcuni dei miei compagni di squadra hanno detto in quella conversazione: ‘È contro la mia religione, se c'è un omosessuale in questo spogliatoio, deve lasciare il club‘".

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Evra si è sempre rifiutato di scendere a compromessi con questi compagni, e ha ribadito con forza la necessità di cambiare: "In quei momenti ho detto loro ‘Lasciate stare, tutti zitti!‘. Riuscite ad immaginare? Ho giocato con giocatori omosessuali, uno per uno si sono aperti con me perché hanno paura di parlarne. Ci sono almeno due giocatori per club che sono gay, ma ripeto se lo dici pubblicamente nel mondo del calcio, è finita".

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