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Segna tre gran gol in mezz’ora, tutti nella sua porta: Meikayla Moore oltre ogni incubo

Meikayla Moore ha realizzato 3 autogol nella sfida tra la sua Nuova Zelanda e gli Stati Uniti valida per il torneo di calcio femminile della She Believes Cup.
A cura di Marco Beltrami
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Quanto accaduto a Meikayla Moore è qualcosa che forse va oltre il peggior incubo. Se infatti già un autogol è una macchia nella prestazione di un calciatore, figuriamoci tre e tutti nella stessa partita. La stella della nazionale neozelandese, che milita nel Liverpool, probabilmente non crede ancora a quanto accaduto in occasione del match contro gli Stati Uniti valido per la She Believes Cup, competizione a inviti che si tiene oltreoceano e riservata alle rappresentative di calcio femminili di tutto il mondo.

La ragazza classe 1996 si è resa protagonista di una vera e propria impresa, purtroppo per lei però al contrario. Il perno della nazionale neozelandese, nel match perso malamente contro le fortissime giocatrici degli Stati Uniti 5-0, si è rivelata implacabile nella sua porta. La giornata peggiore della carriera di Meikayla Moore è iniziata dopo 5′ di gioco, quando sul cross di Sophia Smith ha interrotto la striscia d'imbattibilità della sua porta di 181 minuti con una girata perfetta, involontaria, di destro. La sua 50a presenza in nazionale, ha registrato poi il secondo autogol con un'altra deviazione sfortunata, questa volta di testa per lo 0-2.

Poco dopo la mezz'ora, ha piazzato anche la sua incredibile terza autorete, questa volta di sinistro. Pazzesco, ma vero: 3 autogol in 36′ per la Moore che è apparsa distrutta e inconsolabile. Proprio per questo al 40′ la sua allenatrice ha deciso di sostituirla, per non complicare la situazione dopo essersi resa conto delle difficoltà psicologiche della ragazza, sotto shock per quanto accaduto. Se avesse voluto, non sarebbe mai riuscita a segnare di destro, di sinistro e di testa nella stessa partita.

La calciatrice neozelandese inconsolabile
La calciatrice neozelandese inconsolabile

Difficile riprendersi da una situazione del genere, per la Moore che nel post-partita ha incassato l'abbraccio collettivo di tutta la sua squadra, ma anche delle avversarie. Il difensore degli USA Ali Krieger ha infatti twittato: "Sono così orgoglioso de 3-0 alla fine del primo tempo contro la Nuova Zelanda ma devo dire che il mio cuore è per Moore. Questo bellissimo gioco, a volte può essere crudele e oggi si capisce il perché! Non riesco ad immaginare la pressione che sente, spero che stia bene". C'è anche chi ha difeso la calciatrice, dagli insulti ricevuti sul web come Scott Parkinson, l'allenatore capo della squadra femminile professionistica NJ/NY Gotham: "I leoni da tastiera possono tornare nei loro buchi. Stai giocando contro la migliore squadra del pianeta, che sta lanciando palloni irreali nell'area. Sta facendo cose che il 99,9% potrebbe solo sognare!".

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