Seedorf perde la testa durante una partita tra vecchie glorie: sfiorata la rissa
Il tono è stato tutt'altro che amichevole, la reazione sopra le righe rispetto al momento e al contesto. Ci sono tre momenti del match commemorativo tra le vecchie glorie del San Paolo e del Milan che hanno visto protagonista in negativo Clarence Seedorf e hanno sollevato polemiche tra i media brasiliani. L'occasione è data dalla sfida organizzata in occasione del 30° anniversario della Coppa Intercontinentale vinta nel 1993 dal club paulista (3-2) sui rossoneri.
Una tripletta di Dodô e una rete di Válber hanno indirizzato anche l'incontro disputato nello stadio Morumbi: è finita 4-1 con il ‘diavolo' che ha realizzato la marcatura della ‘bandiera' (come si dice in gergo) con Ricardo Oliveira.
Cosa è successo in campo? L'attenzione si concentra tutta sul finale, quando da cronometro manca davvero pochissimo alla conclusione della gara. C'è Seedorf che avanza lungo la corsia destra, viene affrontato e atterrato in seguito a un contrasto da Josué. E la prende male. Si alza, arriva faccia a faccia con l'avversario, lo spintona vistosamente, gesticola in maniera plateale. I due sono separati dai compagni di squadra ma da lontano si scambiano occhiatacce.
Josué ha raccontato la sua versione dei fatti. Anzitutto ha precisato che il suo non è stato un intervento falloso e successivamente ha spiegato qual è stato il rapido scambio di battute on l'ex milanista avvenuto prima dell'episodio. "Mi chiedeva di non forzare le entrate e gli ho detto che non doveva preoccuparsi – ha ammesso al canale brasiliano di Espn -. Ma quello è il mio modo di giocare, non mi sono comportato in maniera scorretta con lui". A fine partita Seedorf ha sgonfiato la questione commentando con ironia la cosa: "Certe situazioni vanno capite… sarà per la prossima volta".
Finita qua? No. L'atteggiamento di Seedorf ha lasciato interdetti gli interlocutori anche nel post gara, quando s'è trovato davanti ai microfoni. A un giornalista che gli chiedeva un giudizio sulla stagione del Botafogo nel campionato brasiliano, si è rifiutato di rispondere e se ne è andato. Lo ha lasciato sul posto mormorando qualcosa mentre si allontanava e scuoteva la testa: "Sbagliato… domanda sbagliata".
Qualcosa di simile è accaduto anche in mixed zone, questa volta l'oggetto della discussione era il Milan. Questione identica, stessa reticenza da parte dell'ex centrocampista olandese: tira dritto appena intuisce cosa gli è stato chiesto e, al massimo, si concede per qualche selfie. Null'altro.
L'amarezza dei media per il suo diniego è compensata dalla disponibilità di Alessandro Costacurta, molto apprezzato per l'educazione e la cortesia con la quale s'è concesso alle domande, ringraziando alla fine il suo interlocutore per averlo intervistato. "C'è ancora tanto tempo in campionato – dice l'ex difensore parlando dei rossoneri. L'eliminazione dalla Champions non è bella ma dai quarti in poi l'Europa League diventa importante ed è un trofeo che si può vincere".