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Se il pensiero che ha Allegri della Juve è quello di Galeone, allora la Juve ha un problema serio

Giovanni Galeone, mentore di Massimiliano Allegri, si è espresso sul momento difficile della Juventus, parlando di una squadra mediocre.
A cura di Marco Beltrami
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A detta di Massimiliano Allegri, quello attuale è il momento più difficile da quando allena la Juventus. Se i risultati bianconeri, ultimo quello negativo e pesantissimo contro il Benfica, sono al di sotto delle aspettative, le prestazioni sono ancor più preoccupanti. La posizione del tecnico, che già aveva spaccato la curva juventina, si è complicata non poco anche perché sembra che le cose non vadano bene né con la squadra e né con la società.

Se infatti il labiale di Di Maria a Milik intercettato dalle telecamere, evidenzia la sfiducia nei confronti delle scelte del tecnico, la battuta di Arrivabene con i tifosi (sull'impossibilità di un esonero perché costerebbe troppo alla Juve) e la sfuriata di Nedved negli spogliatoi post-Benfica sottolineano che qualcosa si è incrinato anche con la società. Ma qual è il pensiero di Max lontano dalle telecamere? Come sta vivendo questa situazione il tecnico e soprattutto cosa ha in serbo per provare ad invertire la rotta?

Indicative in passato in questo senso sono state le parole di una persona che lo conosce benissimo, e che è praticamente quasi uno di famiglia per Allegri. Stiamo parlando del suo mentore Giovanni Galeone, l'ex allenatore che lo ha cresciuto prima calcisticamente e poi in panchina, per un sodalizio che si è poi spostato dal campo alla vita privata. Un rapporto forte e unico quello tra il classe 1941 napoletano e il suo "figlioccio", al punto tale che il primo è stato considerato anche spesso in occasione delle sue interviste, una sorta di espressione senza filtri del secondo.

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Proprio per questo le ultime dichiarazioni di Galeone non possono che risultare in un certo senso preoccupanti. Già ad inizio stagione Galeone, aveva parlato di un mercato non all'altezza da parte della Juventus, soprattutto in difesa, ricordando che la squadra allenata da Allegri e vincente, partiva da un reparto arretrato "di ferro". Proprio per questo l'ex tecnico ha rivelato di aver discusso con il suo pupillo, consigliandogli di "imporsi" per farsi comprare grandi giocatori. Un'analisi che lo portava a vedere la Juventus non inserita tra le favorite per lo Scudetto, al contrario di Milan e Inter.

Un pensiero ribadito nella sua ultima uscita a La Gazzetta dello Sport, in cui ha ammesso di avere sentito Max alla vigilia del match contro il PSG. Oltre a non aver cambiato idea sul mercato, Galeone non si è detto sorpreso dal rendimento europeo di questa Juventus. A suo dire, questa squadra anche con tutti i big al completo, resta mediocre: "L’ho detto in estate e lo ripeto oggi: la Juventus al completo, con Di Maria, Chiesa, Pogba e gli altri infortunati è una squadra mediocre. Senza si scende ancora più in basso e si possono fare figure come quella contro il Benfica".

Allegri in occasione del confronto con il Benfica
Allegri in occasione del confronto con il Benfica

Cosa si può fare dunque per fare il salto di qualità, a detta di Galeone serve un'invenzione da parte di Max: "Servirebbe il primo Max visto alla Juve, quello che aveva colpi di genio e letture straordinarie sulle partite e sui calciatori. Invece vedo che il canovaccio delle gare dei bianconeri è sempre uguale e non mi piace".

Ma questo parere è figlio anche di qualcosa che gli ha detto Allegri? Questo suo mettere in discussione praticamente tutto, dal mercato al livello tecnico, fino agli obiettivi è indipendente dalla vicinanza di Allegri, o è stata "contaminata" proprio da un confronto con il tecnico? Una cosa è certa, se così dovesse essere, allora la Juventus avrebbe un problema serio.

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