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Scoppia il caso doping in Spagna, nel mirino anche Ramos: controlli svolti in modo irregolare

Due funzionari dell’Agenzia Nazionale Antidoping avrebbero nascosto casi di positività al doping sottoponendo gli atleti a controlli irregolari: nel dossier spunta anche il nome di Ramos.
A cura di Ada Cotugno
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La Spagna potrebbe essere travolta da un nuovo scandalo antidoping: a quasi vent'anni di distanza dall'Operacion Pureto il mondo del calcio spagnolo trema. Come riportato da un reportage del sito Relevo sotto accusa è finita l'Agenzia Nazionale Antidoping (Celad), con il direttore José Luis Terreros e il responsabile dei controlli Jesus Munoz-Guerra direttamente coinvolti.

Il nuovo scandalo potrebbe far tremare il mondo dello sport in Spagna, coinvolgendo anche grandi nomi. Secondo il reportage i due dirigenti dal 2017 al 2022 avrebbero appaltato l'esecuzione dei controlli antidoping a un'agenzia tedesca: per risparmiare i controlli erano realizzati soltanto da un ispettore (spesso senza abilitazione), un procedimento illegale visto che per la tutela dell'atleta c'è l'obbligo di procedere con due ispettori.

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I due però avrebbero interferito anche in casi in cui era stata rilevata la positività. In alcune circostanze, come si legge nel reportage, avrebbero scelto di notificare la positività in ritardo di un anno, così da invalidarla, mentre in alcuni casi avrebbero deciso addirittura di annullarla.

Il caso potrebbe coinvolgere anche molti campioni del mondo del calcio, tra i quali spicca il nome di Sergio Ramos. Nel 2018, quando ancora militava nel Real Madrid, il difensore avrebbe ritardato un controllo dopo una partita contro il Malaga in modo del tutto irregolare: a vigilare sui controlli antidoping però c'era soltanto un ispettore che all'interno dei verbali non ha mai fatto menzione di questo aspetto.

In particolare lo spagnolo avrebbe deciso di fare la doccia prima di sottoporsi al controllo antidoping, un'azione che sarebbe vietata dal regolamento ma che non gli ha portato nessuna conseguenza.

La situazione è monitorata anche dalla Wada, l'Agenzia Mondiale Antidoping, che vuole far luce su quanto è accaduto in Spagna negli ultimi anni per provare a correggere il tiro e riportare il Celad in linea con il protocollo mondiale antidoping.

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