Scommesse, le chat di Tonali e Zaniolo con decine di calciatori: si cercano i nomi di chi sapeva
La Serie A ritorna a giocare in questo weekend dopo una pausa delle Nazionali caratterizzata fortemente dallo scandalo scommesse. Impossibile non parlare di un argomento che sta dilagando a macchia di leopardo ad ogni livello e che rischia di coinvolgere un sistema nel suo profondo toccando i diretti interessati: giocatori che trascorrevano le proprie giornate lontano dai campi a puntare su eventi calcistici e su piattaforme illegali.
La Procura sta lavorando senza pausa, sotto la lente di ingrandimento ci sono tutte le conversazioni estrapolate dai tablet e dagli smartphone finiti sotto sequestro negli ultimi giorni. I telefonini e gli apparecchi mobile dei tre indagati, Fagioli, Zaniolo e Tonali al momento. Da cui sono state estratte le chat che daranno e diranno di più in fase investigativa. C'è da capire con precisione un doppio aspetto ritenuto essenziale, sia per la giustizia ordinaria sia, consequenzialmente, per quella sportiva: chi sapeva e cosa sapeva.
Al momento trapelano solamente indiscrezioni ed anticipazioni su ciò che sarebbe stato trovato sui vari telefonini: tantissime conversazioni, moltissimi nomi, argomenti tra i più disparati nel classico dialogo senza freni tra amici, giovani colleghi, coetanei con cui si condividono esperienze, impegni, passioni. Tra i tanti temi emersi, anche quello delle scommesse e qui le indagini stanno provando a delineare nei tempi più stretti possibili con una precisione assoluta, entrando nel merito: c'è qualche altro giocatore che era coinvolto in questo giro malato di puntate? Le piattaforme illegali erano un rito condiviso oppure no? Se c'erano altri soggetti che sapevano, si può ipotizzare l'omessa denuncia?
Domande fondamentali, visto che dalle prime indiscrezioni sembrerebbero all'interno delle varie conversazioni, decine di altri nomi di calciatori. Per la giustizia sportiva è ancora presto poter vedere le carte e leggere la documentazione, oggi in mano ad una Procura che deve prima valutare se vi siano reati penali nella giustizia ordinaria. Intanto continuano anche gli interrogatori dei tre indagati, con Tonali che ha già contraddetto Fagioli in alcuni punti e uno Zaniolo la cui linea difensiva sembra essere quella della smentita di fronte alle accuse. Solo poi, una volta compiuto il proprio lavoro, cadrà il segreto investigativo e la FIGC potrà avere in mano gli elementi per valutare se vi sarà anche sul fronte sportivo un reato sul quale intervenire.
Cosa accadrà sul fronte calcistico? Prematuro dirlo anche se il timore concreto è che lo scandalo – e i reati ad esso collegati – si espanda da un momento all'altro coinvolgendo una piattaforma di giocatori ben più ampia degli attuali tre indagati. Tra cui per Nicolò Fagioli si prospetta un nuovo interrogatorio da parte del pm dopo la conferma di minacce nei suoi confronti, per ampliare il discorso anche sul reato di estorsione, in cui lo juventino in questo caso sarebbe la parte lesa.
Un elemento ulteriore che spingerebbe l'inchiesta ad aprire il fianco ad una realtà criminale che si cela dietro alla piaga del betting illegale attorno al calcio e che ha visto vittime e complici i giovani tesserati, risucchiati da un vortice più grande di loro, tra problemi reali da affrontare e risolvere e una maldestra e malsana voglia di evasione che potrebbe costare cara. Molto di più di un semplice stop dal mondo del pallone.