Scherzo a Mertens in diretta TV, non ce la fa a scansarsi: “Non ho sentito, puoi ripetere?”
Gol al 10° minuto nella serata dedicata al 10. Le iniziali del suo nome, Dries Mertens, ricalcano quelle di Diego Maradona che qualche tempo fa mostrava orgoglioso la maglia del belga. E poi c'è quel 4-0 contro la Lazio che rievoca nella serata dell'amarcord (e del primato solitario in classifica) lo stesso risultato che nel 1985 suggellò il successo dei partenopei e dell'ex Pibe proprio contro i capitolini. Al "Maradona" nel segno di D10s tutto va come da copione: c'era da riscattare il ko contro l'Inter, approfittare del tonfo del Milan, cancellare le incertezze delle ultime settimane e soprattutto sfoderare una prestazione speciale dinanzi a cinquantamila tifosi e sotto gli occhi del Diez.
Ciak, si gira. Non è stata la mano di dio ma il piede destro di "Ciro" Mertens (105 gol in A, 139 con il Napoli) a scandire la notte azzurra del Napoli che ambisce allo scudetto. E quando parte il coro "un giorno all'improvviso" sembra che il cerchio si sia ricomposto. Sognare costa nulla, non provarci è imperdonabile. Il belga si presenta ai microfoni a caldo, dopo aver esultato sotto la Curva e sfodera umiltà quando ammette che "partite del genere andrebbero fatte sempre" per restare su questo livello di rendimento. "Abbiamo giocato una delle nostre migliori partite dell’anno e ora è importante ripetersi", aggiunge l'attaccante autore della doppietta che già nel primo tempo ha indirizzato l'incontro.
In diretta Tv gli fanno uno scherzo. Gli arriva addosso un gavettone d'acqua mentre risponde alle domande del giornalista di DAZN. Non riesce a scansarsi e prende lo spruzzo in pieno addosso. "Scusa, non ho sentito… puoi ripetere?", dice il belga divertito che torna in postazione. Attacca coi gol che "mi fanno piacere. Quando sei infortunato e devi lavorare per tornare non è facile. Ma voglio giocare sempre così, Victor non c'è e devo essere pronto". Gli chiedono del contratto in scadenza e se la cava con un laconico "spero di rimanere qui a Napoli" poi mette la firma in calce a una foto speciale. È quella della statua di Diego, del Dieci. "Sigla con D ed M" e mostra lo scatto.