Scaroni prende a picconate San Siro: “Ma che Scala del Calcio! È un vecchio manufatto, abbattiamolo”
Paolo Scaroni, presidente del Milan, è tornato a parlare della situazione Stadio, tema che coinvolge oramai da anni sia il club rossonero sia l'Inter. Ipotesi, proposte, progetti e tante parole: alla fine si è al punto di partenza, con le due squadre che continuano a giocare a San Siro. Su cui il numero uno milanista ha le idee più che chiare: "Ma che Scala del Calcio… abbattiamolo".
Il pensiero del presidente del Milan, Scaroni, su San Siro: abbatterlo
Un pensiero lineare e che il numero uno rossonero Paolo Scaloni ha confermato di coltivare da anni quando, in tempi non sospetti già indicava il futuro delle due squadre milanesi lontano dal "Meazza", lo storico stadio cittadino, teatro dell'epopea del calcio rossonerazzurro meneghino. E così, ha voluto confermare il diktat principale che anima l'interno della società milanista: "Io per primo sei anni fa avevo già detto che lo stadio di San Siro andava rifatto, perché è un impianto vecchio e obsoleto. Volevo già che venisse abbattuto e costruirne uno nuovo, di fianco ma tutti mi davano del pazzo: "Vuoi buttare giù la Scala del Calcio?'. E io rispondevo sempre: ‘Ma quale Scala del Calcio? È un vecchio manufatto. È stato buttato giù Wembley, che era ancora più iconico di San Siro…".
L'ipotesi nuovo stadio del Milan, Scaroni rilancia San Donato
Dunque, l'intento del Milan è quello di allontanarsi da San Siro, senza nemmeno passare ad una eventuale ristrutturazione, oramai considerato oltremodo vetusto e inadeguato. A tal punto che anche l'UEFA ha deciso di togliere all'impianto milanese la finale Champions 2027 perché considerato inadatto ad un evento di tale portata. Così anche Scaroni insiste nel voler ricercare soluzioni alternative che possano rilanciare il progetto stadio del Milan: "L'idea è di costruirne uno a fianco, ogni giorno parlo di Stadio… anche questa mattina ne ho parlato col sindaco di Milano" ha svelato il presidente rossonero durante il Festival dello Sport. "Ma siccome ci siamo già scottati con l'acqua calda e adesso temiamo anche l'acqua fredda, stiamo tenendo in ballo una doppia alternativa. Così è in piedi anche il pensiero originale, di trasferirci a San Donato che dista solo 5 chilometri da Milano. Dove abbiamo già investito 40 milioni, una cifra che spiega come siamo seriamente interessati a questo progetto".