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Sarri vive il derby Lazio-Roma a modo suo: “Ero più teso per Sangiovannese-Montevarchi”

Alla vigilia del suo primo derby da allenatore della Lazio, Maurizio Sarri dice che la sfida con la Roma lo intriga, ma aggiunge anche che: “La pressione mediatica non è la stessa interna di una persona. Io la partita che ho sentito di più è stata un Sangiovannese-Montevarchi di Serie C, una rivalità centenaria”.
A cura di Alessio Morra
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Maurizio Sarri dopo aver vissuto il derby di Torino e averne disputati tanti da allenatore del Chelsea si appresta a vivere, quello della Capitale, che è da sempre uno dei più sentiti. Il tecnico toscano per smorzare la tensione nella conferenza stampa della vigilia ha detto sorridendo una frase che non è passata inosservata.

"Il derby Lazio-Roma mi intriga"

La Lazio non sta attraversando un bel momento, dopo la sosta i biancocelesti non hanno mai vinto (due pareggi e due sconfitte) e hanno perso posizioni in classifica, ma soprattutto un po' di fiducia, dopo lo splendido inizio (due vittorie su due, con 9 gol fatti). Sarri alla vigilia ha detto di attendere l'incontro e soprattutto spera di dare una gioia ai tifosi laziali: "È una partita che mi intriga tantissimo, poter dare una soddisfazione al popolo laziale sarebbe qualcosa di grandioso".

"Ma ero più teso per Sangiovannese-Montevarchi" 

Ma poi ha aggiunto una sua considerazione sulla grande pressione del derby e ha stupito dicendo che lui ha sentito molta più pressione quando allenava in Serie C2, esattamente nei giorni precedenti a un derby toscano: "Quello che sbagliano i giornalisti però è che la pressione mediatica spesso non è la stessa interna di una persona. Io la partita in cui ho sentito più pressione è stata un Sangiovannese-Montevarchi in Serie C, una rivalità centenaria anche con qualche morto nel dopoguerra, da come mi hanno detto. La pressione mediatica non corrisponde sempre alla pressione interna di una persona. Le sensazioni sono diverse, intime, dipendono da qualcosa che si ha nell’anima. Ma questa è sicuramente una partita che dentro lo stomaco qualcosa ti muove, lo senti, lo percepisci. Non è una partita normale, ma qualcosa di molto di più. Un piacere giocarla, sarebbe bello giocarla al 110% delle proprie possibilità".

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