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Sarri incontra l’idolo Guccini e gli svela la favorita del campionato: “Sorprendente”

Maurizio Sarri incontro il suo mito Francesco Guccini. L’allenatore della Lazio a casa del cantautore di Pavana, seduti allo stesso tavolo a parlare di musica e di calcio, di storia e di tradizioni popolari. A svelarci tutto ci ha pensato il giornalista Marino Bartoletti con un post sui suoi canali social.
A cura di Vito Lamorte
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Uno degli allenatori italiani più bravi degli ultimi anni e uno dei cantautori più importanti della storia della musica italiana allo stesso tavolo. Un momento che solitamente rimane privato, ma questa volta a rivelarci tutto c'era il giornalista Marino Bartoletti. Maurizio Sarri e Francesco Guccini insieme a parlare di calcio e di musica, di storia e di tradizioni popolari. Il tecnico ha incontrato il suo mito e così, parafrasando Bartoletti, l'Orso del Valdarno ha conosciuto l’Orso di Pavana. 

L'allenatore napoletano, che tra pochi giorni inizierà il ritiro con la Lazio, è un grande fan del cantautore di Pavana e ha ascoltato i racconti su personaggi come il "Bertoncelli" della canzone ‘L’Avvelenata' mentre Guccini ha chiesto a Sarri quale fosse la squadra favorita per il prossimo campionato e, a detta di Bartoletti, la riposta sarebbe stata sorprendente. Questo il post sui social network del giornalista di Forlì:

L’Orso del Valdarno era una vita che voleva conoscere l’Orso di Pavana, suo mito sin da quand’era adolescente. Ed è stato un incontro bellissimo, fra due nuovi amici che non la smettevano più di parlare e di parlarsi. Il testimone è vincolato al segreto, ma vi assicuro che dai loro dialoghi si potrebbe scrivere un libro. Guccini che chiedeva a Sarri di Ronaldo, Sarri che chiedeva a Guccini di Bertoncelli (quello de “L’Avvelenata”). Guccini che chiedeva a Sarri chi vede favorito per il campionato (ottenendo una riposta sorprendente) e Sarri che chiedeva a Guccini se, quando compone, nasce prima il testo o la musica (“Quella che nasce è sempre un’idea, caro Maurizio)”. La cosa buffa è che il più curioso dei due sembrava il Maestrone: che però, quando ha cominciato a volare alto raccontando come (e perché) ha scritto le sue prime canzoni – divagando fra i carrarmati americani Sherman vicini al mulino di famiglia, la genesi del rock ‘n roll, i canti trobadorici del ‘200 e la traduzione in dialetto pavanese delle commedie di Plauto – non ce n’è stato più per nessuno! Inatteso punto in comune babbo Amerigo (per Sarri) e zio Amerigo per Guccini (quello della canzone che, dall’America dov’era andato a fare il minatore, “tornò come fan molti, due soldi e giovinezza ormai finita…”)
L’Orso del Valdarno non voleva andare più via. Poi si è ricordato che fra un paio di settimane comincia il ritiro.
Lo confesso: mi invidio un po’!

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