Sarri dopo la premiazione della Panchina d’Oro spiega perché ha votato Motta: “La gente dimentica”

La Panchina d'Oro della stagione 2023/2024 è andata a Simone Inzaghi. Trionfo per l'allenatore dell'Inter che nella passata stagione è riuscito a conquistare lo Scudetto. Sul podio anche Gian Piero Gasperini e Vincenzo Italianocon rispettivamente 14 e 4 voti contro i 26 dell'attuale tecnico nerazzurro. Ma c'è chi è andato controcorrente puntando tutto su Thiago Motta. Maurizio Sarri, che nella passata stagione è stato allenatore della Lazio prima dell'avvicendamento con Tudor, ha fatto sapere in diretta tv di aver votato proprio per l'ex tecnico della Juventus.
Sarri spiega la sua scelta e i motivi che l'hanno portato a puntare sull'italo-brasiliano fresco di esonero dai bianconeri: "Per la panchina d'oro ho votato Thiago Motta – ha detto a Sky subito dopo -. È un premio strano, si riferisce alla stagione 2023/24 e in questi nove mesi sono successe cose che portano a votare in maniera diversa. Se si fosse votato dopo l’ultima giornata di campionato probabilmente Thiago Motta avrebbe potuto vincere. L'ho votato perché lo scorso anno il Bologna ha fatto il calcio più bello, poi passano tanti mesi e la gente si dimentica facilmente".

Sono state queste le parole di Maurizio Sarri a margine della premiazione della ‘Panchina d'oro a Coverciano. Il tecnico ha chiaramente risposto anche alle domande riguardanti il tema di queste ore, ovvero proprio l'arrivo di Tudor alla Juventus al posto dello stesso Thiago Motta: "È sempre difficile farsi un’idea dall’esterno, ci sono dinamiche interne che non riusciamo a vedere e comprendere – spiega -. Quando i risultati fanno fatica a arrivare, certe dinamiche possono influire sulle scelte".
Cosa sta facendo oggi Sarri in attesa della giusta panchina
Per quanto riguarda il suo momento, Sarri è in attesa della panchina giusta e spiega come sta trascorrendo questo periodo: "Se in Italia c’è una tendenza a un ritorno a una fase difensiva e uomo contro uomo, qui da noi passa come calcio europeo – aggiunge -. Io sto seguendo cinque/sei campionati europei e questa tendenza non la vedo così spiccata. Vedi in campo un 2005 o un 2006, cosa che qui invece è difficile. Sto seguendo molto questi giovani. Squadre così ci possono dare qualche spunto, vale la pena vederle".