Sarri contro Mourinho: quella lite sfiorata per un’esultanza di troppo
Maurizio Sarri è il nuovo allenatore della Lazio. Nel derby della capitale incontrerà José Mourinho, nuovo allenatore della Roma, da cui è unito per un passato al Chelsea ed è diviso in tutto il resto. Amante del bel calcio e del possesso palla il primo, convinto che si possa giocare bene anche senza gestire il pallone il secondo, Sarri e Mourinho hanno anche una personalità agli antipodi. Il portoghese è mediatico e teatrale, ama le telecamere che, invece, non piacciono al tecnico nato a Napoli, schivo e riservato. I due si sono già incrociati un'unica volta in Premier League, in un match che è passato alla storia per una quasi rissa tra Mou e un collaboratore dell'ex allenatore del Napoli.
È il 20 ottobre 2018. Il Comandante si è da poco insediato al Chelsea per quella che resterà la sua unica stagione con i Blues, coronata con la vittoria dell'Europa League. Lo Special One, invece, è al capolinea della sua avventura con il Manchester United, che finirà due mesi più tardi, dopo aver vinto anche lui un'Europa League, oltre a un Community Shield e a una Coppa di Lega. A Stamford Bridge si gioca, dunque, il match tra i londinesi e i Red Devils, che coincide con il ritorno del tecnico portoghese nello stadio in cui è stato protagonista per cinque anni, con il club che ha portato per tre volte alla conquista della Premier League. Il Chelsea di Sarri arriva al match da imbattuto in Premier League, mentre il Manchester United di Mourinho non sta attraversando un momento facile che culminerà, come detto, con l'esonero dello Special One a dicembre.
Le dichiarazioni della vigilia
Alla vigilia della partita, il Comandante si schiera dalla parte dell'avversario, a suo parere ingiustamente bersagliato dalle critiche:
Stiamo parlando di un allenatore che ha vinto tutto e ovunque, penso che meriti non solo il mio rispetto ma anche il vostro perché è un ottimo tecnico, uno dei migliori al mondo.
Sarri si concede una battuta anche su Antonio Conte e sul suo rapporto con Mou, anticipando un tema che tornerà d'attualità nei minuti finali del match del giorno dopo:
Non so quale fosse il problema con Antonio, a volte in campo noi allenatori siamo un po' nervosi e in quei momenti ti scappa qualcosa. Ma penso che si rispettino a vicenda.
L'allenatore portoghese si sofferma su quello che sarà l'oggetto della lite con il collaboratore di Sarri durante la partita, un'esultanza, che promette sarà rispettosa dei suoi ex tifosi:
Non penso che esulterei in modo esagerato per un gol o una vittoria, cercherei di controllarmi e rispettare i miei vecchi tifosi e il mio vecchio stadio.
La partita: il Chelsea acciuffa il 2-2 al 96′
Il match rispetta le attese della vigilia. Sarri schiera il suo consueto 4-3-3, mentre Mourinho si piazza con un 4-2-3-1 molto offensivo, che vede insieme Rashford, Mata, Martial e Lukaku. Dopo 21 minuti è il Chelsea ad andare in vantaggio con un colpo di testa di Rudiger, lasciato colpevolmente solo da Pogba. Il primo tempo scivola via con un paio di altre occasioni per i Blues, ma nella ripresa Martial ribalta la sfida. Al 55′ il francese risolve una mischia in area di rigore, battendo Kepa per il pareggio. Poco meno di venti minuti dopo, è ancora l'ex Monaco a trovare il vantaggio, con uno splendido destro a giro che non lascia scampo a Kepa. Sembra fatta per i Red Devils, ma al 96′ arriva il definitivo pareggio dei Blues. Cross di Azpilicueta, palo di David Luiz, miracolo di De Gea sul primo tap-in di Rudiger, ma il portiere spagnolo non può nulla sulla seconda ribattuta di Barkley, che fissa il risultato sul 2-2 finale. È a questo punto che si scaldano gli animi.
L'esultanza di Ianni e la reazione di Mourinho: rissa sfiorata
José Mourinho è seduto in panchina, quando Marco Ianni, collaboratore di Maurizio Sarri, scatta dalla sua area tecnica e va a esultare in faccia al tecnico portoghese, deridendolo e dicendogli anche qualcosa. Lo Special One non ci sta e scatta minacciosamente verso Ianni, ma viene fermato da qualche steward e dai componenti della sua panchina, che lo tranquillizzano a fatica dopo qualche istante di tensione. L'arbitro Mike Dean fatica a far riprendere il gioco e, alla fine, riesce a far disputare un ultimo minuto prima di mettere fine alle ostilità. Mou va verso il Comandante, prima saluta il preparatore atletico Paolo Bertelli e poi abbraccia il tecnico dei Blues, che si mostra dispiaciuto per quanto accaduto poco prima.
Le dichiarazioni di Mourinho e Sarri a fine partita
A spiegare come siano andate le cose dopo il fischio finale è proprio José Mourinho, che getta acqua sul fuoco ai microfoni di Sky Sports:
Sono stato insultato da Ianni e non mi ha fatto piacere. Sarri è stato il primo a venire da me a dirmi che avrebbe risolto il problema: mi ha portato nel suo ufficio e si sono scusati sia lui che il suo assistente. Ho accettato le scuse. A Ianni ho detto: "Se le tue scuse sono sincere le accetto, perché ho commesso anch’io degli errori".
Maurizio Sarri conferma la versione dello Special One e ammette l'errore da parte del componente del suo staff:
Sinceramente non ho visto quello che è successo, ma ho parlato con José e con il mio staff perché credo fossimo dalla parte del torto. Per questo, ho affrontato il problema immediatamente e in privato. Mourinho e Ianni si sono chiariti: tutto era nato da un errore nostro derivato da un fraintendimento di qualche secondo prima. Avevamo torto ed era giusto chiedere scusa.
Tutto risolto, dunque. I due non hanno la possibilità di sfidarsi nel match di ritorno, a causa dell'esonero dello Special One, ma si rincontreranno nel derby di Roma. Sulla panchina della Lazio siederà anche Marco Ianni, che Sarri ha voluto con sé anche nella sua esperienza biancoceleste. Nel giorno in cui la città eterna si fermerà per la sfida più sentita, potremo capire se davvero quanto successo nel 2018 sia acqua passata o se lo Special One non abbia dimenticato quel gesto.