Sarri a testa bassa contro la Lega Serie A: “Non conosce nemmeno le regole che emana”
Pantomima, così definisce l'atteggiamento di Mourinho e poi attacca a testa bassa (ancora una volta) la Lega Serie A. Maurizio Sarri ne ha per tutti e, dopo la vittoria della Lazio in Europa League contro la Lokomotiv Mosca, parla senza peli sulla lingua. Mette da parte le polemiche e le punzecchiature a distanza (l'ultima, quella del portoghese, sulla sconfitta contro "una squadra piccola") e fa un passo indietro rispetto all'ennesima stoccata del tecnico romanista. "Ho grande stima di lui – ha ammesso Sarri – ma non voglio più rispondere su queste. Ha tutto il diritto di pensarla come vuole".
Risponde, e lo fa in maniera piccata, alla Lega quando rispedisce al mittente il concetto espresso dal comunicato ufficiale in materia di regolamento sulle competizioni internazionali e sui giorni di riposo a cui una squadra ha diritto prima di giocare in campionato.
Sorprende che un allenatore vincente in Italia e in Europa – è il testo della nota – non ricordi che il regolamento delle competizioni internazionali richiede almeno 48 ore di intervallo tra due partite, distanza ampiamente rispettata nello specifico. A ciò si aggiunga che questo tipo di programmazione accade in ogni campionato, è già accaduta in Italia ed accadrà anche ad altre squadre di A nel prossimo mese di novembre.
E tanto basta perché Sarri – dopo le obiezioni sollevate alla vigilia della gara di Coppa – si presenti in diretta TV a contestare e sconfessare le stesse norme citate dalla Lega Serie A, ribaltando la questione e accusandola di non conoscere le regole che lei stessa ha emanato. Facendo appello al buon senso che manca e lasciando filtrare fastidio per una decisione che ritiene ingiusta.
C'è un comunicato del 14 luglio 2021 in cui la Lega dice che una squadra reduce da una partita può tornare a giocare solo dopo tre giorni – è lo sfogo del tecnico della Lazio -. Pertanto la storia delle 48 ore in Italia non ha riscontro e se in Lega non sanno le norme che emanano loro stessi sono preoccupato. Al di là delle norme c'è poi il buon senso, che non è una dote comune. E il buon senso indicava di farci giocare nell'ultimo slot disponibile. Invece andiamo in campo nel primo slot disponibile della domenica (ore 12.30 ndr) e non mi sembra un buon trattamento. Se nelle prossime settimane, lo stesso trattamento lo avranno anche Roma e Napoli, altre due squadre che giocano in coppa il giovedì, sarò ugualmente disturbato.