Tonali confessa di aver scommesso sul Milan: rischia un anno di squalifica
Sandro Tonali è stato ascoltato dalla Procura di Torino in merito allo scandalo scommesse dopo che il suo nome è stato fatto da Nicolò Fagioli e lo stesso ex giocatore rossonero oggi al Newcastle, ha ammesso di essere affetto da ludopatia e di aver giocato, sia d'azzardo, sia sul fronte delle puntate sul calcio. Facendo anche il nome del Milan, squadra in cui ha militato fino alla scorsa estate e su cui ha giocato online, come è emerso da alcune indiscrezioni arrivate da fonti giudiziarie. Un problema enorme per il giocatore sul fronte della giustizia sportiva anche se avrebbe anche ammesso che tutto ciò non abbia mai inciso sul risultato degli incontri.
Un interrogatorio durato tre ore per il centrocampista della Nazionale che in estate è volato in Inghilterra per proseguire la propria carriera con la maglia del Newcastle. Una carriera che adesso rischia seriamente di fermarsi bruscamente e per moltissimo tempo. Tonali, infatti, oltre ad essersi autodenunciato e ad aver ammesso di essere soggetto ad un problema di ludopatia per il quale avrebbe già provveduto a iniziare un percorso rieducativo, sarebbe entrato anche nello specifico delle proprie puntate. Che hanno riguardato il calcio e, in alcuni casi, la stessa squadra in cui giocava, il Milan.
Dalle pagine della Gazzetta dello Sport emergono inquietanti indiscrezioni sul colloquio avvenuto nella giornata di martedì 17 ottobre in cui Tonali avrebbe parlato senza più filtri: tutto vero, era in contatto con Fagioli, così come è risultato anche dalle chat in mano agli inquirenti, da tempo gioca online e anche su partite di calcio. Le sue dichiarazioni a questo punto potrebbero cambiare radicalmente la sua posizione, fragilissima, soprattutto sul fronte della giustizia sportiva.
L'articolo che viene chiaramente contestato a Tonali è l'articolo 24 del Codice di giustizia sportiva, che punisce i giocatori che scommettono sul calcio, con la pena minima che parte da 3 anni di stop. Ovviamente, aver puntato direttamente sulla squadra in cui gioca, diventerebbe un'aggravante non da poco anche se il calciatore ha comunque ammesso di non aver mai influito sul risultato, dunque puntando unicamente sulla vittoria del Milan e nei momenti in cui lui non era in campo. Venisse confermata questa linea, il club rossonero sarebbe al sicuro da eventuali sanzioni disciplinari della giustizia sportiva, scongiurando il pericolo di essere coinvolto nella violazione dell'articolo 30 del CGS, quello relativo all' "illecito sportivo".
Il caso che coinvolge Tonali non sarebbe questo, si legge su Gazzetta, con la sola contestazione dell'articolo 24, che punisce i giocatori che scommettono su eventi calcistici e che prevederebbe una pena minima di 3 anni di sospensione, ma con l'aggravante di aver coinvolto la propria squadra. Anche Tonali, davanti alla Procura e di fronte alle dichiarazioni del suo stesso agente, vorrebbe fare lo stesso percorso di Fagioli, con patteggiamento in tempi brevi. Visto che sta collaborando con la giustizia, si potrebbe dunque arrivare alla riduzione considerevole della pena. Davanti a queste ultime rivelazioni, comunque, er Tonali sono al momento ipotizzabili non meno di 12 mesi di squalifica sul campo e 6 rieducativi, visto che ha dichiarato di essere affetto da ludopatia.