Samuel Eto’o torna a San Siro per l’Integration Heroes Match: con Dybala, Pirlo e forse pure Messi
Allo Stadio Meazza San Siro di Milano lunedì 23 maggio si giocherà l'Integration Heroes Match. Una partita che ha come stella polare Samuel Eto'o, che da tempo si batte contro ogni forma di discriminazione. Per Eto'o sarà il grande ritorno nello stadio che lo ha visto protagonista con l'Inter. In campo con lui ci saranno gli ‘Integration Heroes'.
Lunedì 23 maggio l'ex campione di Inter e Barcellona scenderà in campo a San Siro con una squadra di ‘eroi' per l'Integration Heroes Match, una partita di beneficenza che nasce con lo scopo di rilanciare l'impegno contro ogni forma di discriminazione. Samuel Eto'o, che è anche il presidente della Federcalcio del Camerun, sarà l'ambassador ufficiale di uno dei primi incontri al mondo organizzati con lo specifico intento di promuovere l'inclusività e la multiculturalità. La Lega di Serie A sostiene questo incontro.
A Milano è stato presentato l'evento, moderato dalla giornalista Ilaria D'Amico. Erano presenti anche il presidente della Lega di A Lorenzo Casini, Bruno Cerella stella del basket e fondatore di Slums Dunk, dello stesso Eto'o e di Veronica Martinelli, assistente arbitrale. In campo ci saranno tanti campioni di ieri e di oggi: si va da Francesco Totti a Lilian Thuram, da Paulo Dybala all'ex Juve Pirlo. E potrebbe esserci anche Leo Messi, caro amico di Eto'o.
Non mancheranno anche gli eroi del triplete: Julio Cesar, Sneijder, Javier Zanetti e Milito. L'incontro andrà in onda su Sky e Tv8. Ci saranno anche tanti ospiti. La parte musicale sarà affidata a Ghali, Sergio Sylvestre e Jimmy Sax. L'evento sarà organizzato dalla ‘Stars on Field'.
Eto'o, che da tempo è in prima linea nella lotta contro ogni forma di razzismo e discriminazione, in patria ha lanciato diversi progetti con la sua fondazione, parlando dell'evento ha detto: "Da tutta la mia vita combatto contro l’ingiustizia e per un mondo più equo. Grazie alla mia fondazione ho potuto toccare con mano che, nonostante gli sforzi, io da solo non posso fare la differenza che vorrei. La mia missione è quella di permettere ai più giovani di esprimersi con il mezzo del calcio come veicolo di solidarietà e uguaglianza, così come è stato per me. Ora, però, sono pronto a scendere in campo e combattere, di nuovo, di fronte al mondo intero. Viviamo in tempi difficili, dilaniati da guerre che sconvolgono soprattutto le vite di giovani ragazzi a cui viene tolta la possibilità di crescere. Il super potere più grande che possiamo usare è quello del gioco di squadra. E sono fiero di tutti questi “eroi”, di tutti questi amici che hanno raccolto la mia sfida e accettato l’invito".