Sampdoria ceduta a Radrizzani e Manfredi, c’è anche il fondo sovrano del Qatar: la società è salva
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La straordinaria, commovente partecipazione di popolo all'ultima partita della Sampdoria in Serie A a Marassi, il match pareggiato venerdì sera per 2-2 col Sassuolo, ha avuto nella notte la coda più desiderata dai tifosi blucerchiati: è stato trovato l'accordo per la cessione del club – dal trust creato allo scopo dopo i problemi giudiziari di Massimo Ferrero – ad Andrea Radrizzani (già proprietario del Leeds) e Matteo Manfredi, attraverso il fondo Gestio Capital. Nell'operazione sono presenti come investitori anche Aser e QSI (il Qatar Sports Investments, il cui presidente è il boss del PSG Nasser Al-Khelaifi e che fa capo al fondo sovrano del Qatar).
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Insomma la Sampdoria è salva: non dalla retrocessione in Serie B purtroppo, al termine di un'annata maledetta che l'ha vista arrivare desolatamente ultima, ma dallo spettro del fallimento. I termini dell'operazione definita stanotte – che dovrà essere formalizzata molto probabilmente nell’assemblea degli azionisti lunedì prossimo – prevedono infatti che entro il 30 maggio sia onorata la prima scadenza tassativa per la Samp a termini di legge, ovvero il pagamento degli stipendi dei tesserati del primo trimestre 2023.
Poi ci sarà tempo di capire come ripartire in Serie B e che mercato sarà in estate, con l'obiettivo di risalire al più presto nella massima serie, ma intanto l'incubo dell'ultima sciagurata gestione Ferrero è alle spalle. L'offerta di Radrizzani e Manfredi, spiega la Gazzetta dello Sport, è stata ritenuta preferibile dal CDA del club blucerchiato e dalle banche creditrici rispetto a quella di Alessandro Barnaba (già piccolo azionista della società di Corte Lambruschini) per quanto riguarda la ristrutturazione del debito e l’esposizione nei confronti di alcuni istituti di credito oltre che di numerosi creditori a livello locale. Il peggio ora è alle spalle: adesso c'è da rimboccarsi le maniche e ripartire anche dal lato sportivo.