Salt Bae si è spinto troppo oltre, ma non sarà l’unico a pagare: “Azione appropriata”
Come ha fatto Salt Bae ad entrare sul terreno di gioco del Lusail Stadium e come è riuscito poi a partecipare alla festa dell’Argentina, toccando anche ripetutamente la Coppa del Mondo? Domande scomode a cui qualcuno dovrà rispondere, e anche in tempi brevi. La frittata ormai è stata fatta, e la presenza del macellaio, chef e influencer nella finale dei Mondiali ha sollevato un polverone che ha travolto la FIFA, costretta a rompere il silenzio.
D’altronde le immagini di Nusret Gokce, questo il suo vero nome, impegnato nelle celebrazioni avevano infastidito già alcuni dei presenti e in primis Leo Messi, stizzito dalla sua insistenza. Per non parlare poi del post, con la furia di Giuseppe Rossi e di chi ha già preso provvedimenti come gli organizzatori dell’US Open Cup che hanno deciso di bagnarlo dalla finale del 2023.
Quel contatto con l’iconico trofeo che può essere toccato solamente da campioni del mondo del presente e del passato, da capi di Stato e da altre autorità e apparso come uno schiaffo a tutti coloro i quali hanno sognato di sfiorarlo anche per un attimo. In poco tempo c’è anche chi ha ipotizzato che la sua presenza fosse stata sia stata agevolata anche dal rapporto molto stretto con il presidente della FIFA Gianni Infantino, che nonostante i suoi praticamente inesistenti legami con il calcio avrebbe messo a sua disposizione un pass VVIP per la finale. A quanto pare anche il dirigente ha preso le distanze togliendo il like su Instagram a Salt Bae.
È tempo di fare dunque chiarezza, anche per cercare di dare una risposta concreta a tutti coloro i quali si sono arrabbiati per un fuori programma di pessimo gusto che con il pallone non aveva nulla a che fare. Per questo ecco che sono arrivate le prime risposte dalla FIFA. Il massimo organo calcistico internazionale ha ammesso che Salt Bae non sarebbe dovuto essere in campo dopo la finale dei Mondiali. La sua dunque è stata una vera e propria infrazione delle regole, non giustificata dalla presenza di alcun pass speciale.
Per questo la FIFA ha promesso di indagare a fondo sulle circostanze che hanno portato a questo disguido, e soprattutto alle responsabilità. Un portavoce ai microfoni di Sportmail ha ammesso: "A seguito di una revisione, la FIFA ha stabilito come alcune persone hanno ottenuto un accesso indebito al campo dopo la cerimonia di chiusura allo stadio Lusail il 18 dicembre. Verrà intrapresa l'azione interna appropriata". Dunque oltre a potenziali provvedimenti nei confronti del turco, possibili stangate anche per chi gli ha permesso di "farla franca".