Sacchi dà un consiglio al Milan su Leao: “Bisogna intervenire, parlargli per aiutarlo”
Non è andata bene per il Milan domenica sera contro la Juventus: i rossoneri, ridotti in 10 per l'espulsione di Thiaw alla fine del primo tempo, sono caduti per mano dell'ex Locatelli e ora si ritrovano la squadra di Allegri a un solo punto di distanza in classifica. Nulla ha potuto Leao, che pure è stato uno di quelli che ha provato in tutti i modi a far pendere la bilancia dalla parte del Diavolo. Il portoghese ha sgasato invano a sinistra, non mollando fino alla fine.
Difficile immaginare questo Milan senza Leao, Stefano Pioli si coccola il 24enne ex Lille e lo protegge da critiche come quelle di Arrigo Sacchi, uno che ha scritto pagine importanti del Milan e la cui voce ha un peso decisamente importante dalle parti di Milanello. "Leao con me non giocherebbe – aveva detto qualche giorno fa l'ex Ct azzurro – Io prima di prendere un giocatore guardavo molto la persona. E se non nasci con un certo temperamento, è difficile acquisirlo. Nel calcio si gioca in undici, tutti devono correre".
Sacchi rincara adesso la dose sul calciatore rossonero, che evidentemente a lui davvero non piace: "Il calcio prevede che ci siano undici giocatori e che tutti si debbano aiutare. Se qualcuno non lo fa, non va bene. Bisogna dare sempre il massimo di ciò che si possiede, solo così si può pensare di diventare una squadra. Leao ha grandissime qualità, ma da sole non bastano. Non c'è continuità nel suo rendimento. O è decisivo, o non fa nulla. Siccome ha potenzialità incredibili, sarebbe un peccato se non riuscisse a dimostrarle".
L'ex allenatore del club rossonero pone una domanda: "Al Milan, oggi, sono contenti di quello che sta dando Leao? Se la risposta è sì, allora non c'è proprio niente da correggere. Se la risposta è no, come penso, bisogna intervenire".
Sacchi dà qualche consiglio al riguardo a Pioli o a chi per lui voglia provare a tirare fuori il meglio da Leao: "Non conosco personalmente il giocatore e quindi sono in difficoltà nel valutare la situazione – spiega il tecnico di Fusignano alla Gazzetta dello Sport – Di sicuro, però, bisogna parlargli, convincerlo, aiutarlo. Magari anche con allenamenti specifici. Leao è un capitale importante per il club, guadagna tanti soldi. Va assolutamente valorizzato. Torniamo indietro di qualche mese e chiediamoci: al Mondiale era titolare nel Portogallo? No. Dunque, stiamo parlando di un giocatore che non ha ancora espresso tutte le sue potenzialità".
In conclusione Sacchi non ritiene che Leao avrebbe trovato una maglia da titolate nel suo grande Milan: "Noi avevamo venti giocatori che correvano come matti e davano l'anima. Anzi: di più. E lo facevano quelli più bravi e quelli meno bravi, da Van Basten a Gullit, da Colombo a Baresi. Non so se Leao sarebbe stato così disponibile verso il collettivo".