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Sacchi consiglia Spalletti, deve subito cacciare alcuni giocatori: “Probabilmente non li conosceva”

Arrigo Sacchi assolve Luciano Spalletti dopo il pareggio dell’Italia contro la Macedonia, ma lo invita a fare subito piazza pulita: attacco durissimo ad alcuni giocatori scesi in campo a Skopje.
A cura di Paolo Fiorenza
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Se qualcuno pensava che Luciano Spalletti potesse trasformare d'incanto la nazionale, dopo aver dato al Napoli il terzo Scudetto della sua storia, il modesto pareggio in casa dell'altrettanto modesta Macedonia del Nord ha riportato tutti alla dura realtà: questi sono i calciatori migliori che esprime in questo momento il calcio italiano, con i maggiori problemi nell'anemico reparto offensivo, ma una cifra complessiva di talento non all'altezza del passato.

Adesso è imperativo per l'Italia battere l'Ucraina non solo martedì prossimo a San Siro, ma anche il 20 novembre in trasferta, per piazzarsi nei primi due posti del girone di qualificazioni europee ed evitare di doversi giocare ancora una volta il proprio destino ai playoff, avendo sul groppone gli esiti fallimentari degli ultimi due spareggi per i Mondiali. "Ma Spalletti non ha nessuna colpa per questo pareggio, la realtà è che l'Italia, ancora una volta, è riuscita a far diventare grande la Macedonia del Nord. Questo non è ammissibile", attacca Arrigo Sacchi sulle pagine della Gazzetta dello Sport.

Arrigo Sacchi ha allenato l'Italia dal 1991 al 1996, ottenendo un secondo posto ai Mondiali di USA '94
Arrigo Sacchi ha allenato l'Italia dal 1991 al 1996, ottenendo un secondo posto ai Mondiali di USA '94

L'ex Ct fa un quadro impietoso dello spettacolo offerto a Skopje dagli azzurri: "Gli attaccanti non si sono mossi bene, i centrocampisti idem. E i difensori, in fase d'impostazione, hanno toccato troppe volte il pallone per poi fare un passaggino di tre metri. Inoltre: troppi lanci e mancanza di filtro in mezzo come testimoniano i 4 o 5 contropiede subiti. Serviva coordinamento. Non c’era un'idea di gioco, uno stile. Il problema è che far funzionare i meccanismi alla perfezione richiede parecchio tempo. E in Nazionale, detto da uno che ci è passato, di tempo non ce n'è".

Luciano Spalletti è già spalle al muro: martedì deve battere l'Ucraina
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Il 77enne tecnico di Fusignano manda un consiglio a Spalletti: si liberi al più presto di giocatori che non servono alla causa dell'Italia, alcuni dei quali scesi in campo ieri. "Luciano è un ottimo allenatore, ma non è un mago. Non gli si possono chiedere i miracoli – spiega Sacchi – Un consiglio, però, mi sento di darglielo: lui ha preso una squadra che evidentemente non era all'altezza del compito. Probabilmente non conosceva tutti i giocatori dal punto di vista caratteriale. È necessario scegliere elementi affidabili per creare un collettivo come ha fatto a Napoli. Un Ct non ha tempo per cambiare la mentalità dei giocatori, deve puntare su uomini che siano disponibili e che interpretino al meglio le sue idee".

"Preferisco non fare nomi – continua l'ex allenatore del grande Milan – Dico soltanto che Spalletti non ha il tempo né la possibilità di modificare la testa di un giocatore che non è abituato a fare certe cose. Quindi è necessario che abbia ragazzi affidabili, intelligenti, disponibili, con elevate motivazioni e un forte spirito di squadra. Altrimenti, per un allenatore di nazionale, è come andare al suicidio e non credo che Spalletti abbia quest'intenzione".

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