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Sacchi confessa: “Berlusconi mi ha chiesto di allenare Monza”

L’uomo che Silvio Berlusconi scelse per il suo primo Milan, portandolo per due volte sul tetto d’Europa e del mondo, a rivelato che l’ex patron rossonero lo voleva sulla panchina del Monza ma lui ha rifiutato. A rivelarlo è stato l’ex allenatore romagnolo, ospite di Daria Bignardi a ‘L’Assedio’ su Nove: “Berlusconi mi ha proposto davvero di allenare il Monza. Amo ancora il calcio, ma non ho più le motivazioni di un tempo”.
A cura di Vito Lamorte
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Berlusconi mi ha chiesto di allenare il Monza.

Questa è la confessione che Arrigo Sacchi ha fatto a Daria Bignardi durante l'intervista a ‘L'Assedio' su Canale 9. Insomma, l'ex numero uno del Milan e Adriano Galliani avevano intenzione di riportare nel calcio professionistico il tecnico che diede inizio all'era di Silvio Berlusconi con il club rossonero ma lui ha rifiutato l'offerta. La coppia storica del Diavolo ha prelevato la squadra brianzola un paio di stagioni fa e ha promesso di portare il club brianzolo in Serie A entro tre anni: le premesse sembrano esserci tutte visto che il Monza è in testa alla classifica del girone A di Serie C ma al posto dell'ex milanista Christian Brocchi sulla panchina biancorossa avrebbe potuto esserci ben altro nome: sarebbe stato l'ennesimo colpo di scena di un presidente che ha, senza dubbio, rivoluzionato il calcio italiano nel 1986 portando il Milan per due volte sul tetto d’Europa e del mondo ma questa ennesimo "coup de théâtre" non è riuscito. Sacchi ha affermato:

Io però non faccio parte di quei generali che dicevano ‘Armiamoci e partite', quindi non avevo più questa ossessione. Amo ancora il calcio, mi piace il fenomeno non solo da un punto di vista agonistico ma anche sociale e culturale, però non ho più quella forza derivante dall'ossessione che è qualcosa in più e ti tira fuori anche l'energia che hai nell'alluce.

Sacchi: Il calcio mi ha ripagato con grandi emozioni

L'ex allenatore del Milan ha ammesso di aver "vissuto per il calcio, che mi ha ripagato con emozioni indescrivibili" e , sempre secondo quanto ha affermato Arrigo Sacchi durante la trasmissione di Canale 9, "il calcio è il riflesso, la metafora della storia di una nazione, della sua cultura. Il nostro è come l'Italia: difettiamo in questo momento della nostra storia passata e della nostra cultura".

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