Sabatini stravolto dopo Salernitana-Cagliari: “Sono un bifolco impresentabile, scusatemi”
Walter Sabatini sa che non è il momento di mollare. Non adesso, non dopo la rincorsa che ha visto protagonista la Salernitana negli ultimi mesi, neanche dopo il pareggio del Cagliari al 99′ dopo che tutto l'Arechi stava pregustando il passo decisivo verso la salvezza. Lo definisce "un incidente", il direttore sportivo granata, qualcosa da archiviare come imprevisto che non può e non deve alterare la rotta dei ragazzi di Nicola. È per mandare questo messaggio che si presenta ai microfoni di DAZN nell'immediato post-partita, visibilmente provato dopo le intense emozioni vissute durante la gara.
"C’è una fortissima delusione, ma siamo sopravvissuti – spiega Sabatini –. Non eravamo una squadra retrocessa a dire di tutti, per noi è già stato un privilegio giocarla questa partita. Ci dispiace molto perché potevamo chiudere la vicenda. Ora avremo una settimana tipo, andremo a giocare a Empoli contro la squadra del mio amico Andreazzoli, che gioca il miglior calcio della Serie A, e siamo molto preoccupati. Ma andremo lì per far punti, non facciamo affidamento sui risultati degli altri. Lottiamo da mesi con grandissima fede, è successo un piccolo incidente ma siamo pronti a superarlo".
C'è molto orgoglio nel modo in cui Sabatini parla della sua Salernitana: "La squadra è una buona squadra e si è affermata come tale. Abbiamo dovuto affrontare critiche ingenerose, ma i calciatori hanno risposto alla grande e non posso lamentarmi di un gol preso come quello di oggi, non so a che minuto di recupero. Siamo reduci da qualcosa di molto più grave di questo, da una retrocessione conclamata e dichiarata. Il fatto di poterci ancora giocare la salvezza è un privilegio. E ce la faremo, perché siamo forti".
Rifiuta i complimenti personali per i colpi che a gennaio hanno svoltato la stagione ("Non me ne frega niente, voglio solo che la Salernitana si salvi, è l’obiettivo della mia vita in questo momento") e al termine dell'intervista si guarda nel monitor di servizio per la prima volta, scoprendosi stravolto dai 100 minuti di partita nell'aspetto e nel look. Al punto da fare autocritica in diretta: "Scusate mi sto guardando, ho la camicia tutta aperta. Sono un bifolco, sono impresentabile. Non me n’ero accorto. Mi dispiace e chiedo scusa a tutti". La classe non è acqua.