Sabatini spiega chi è Radja Nainggolan: “Un delinquente, un bevitore di 7-8 shottini alla volta”
La SPAL ha cambiato allenatore lo scorso 14 febbraio, dando il benservito a Daniele De Rossi e rimpiazzandolo con Massimo Oddo, ma le cose non sono certo migliorate: se De Rossi aveva chiuso con tre sconfitte consecutive, il suo successore ha fatto appena meglio, con un solo punto nelle successive tre gare. Come inevitabile risultato di tutto ciò, il club di Ferrara è desolatamente ultimo nella classifica della Serie B, nonostante tra le sue file ci sia un giocatore di livello superiore come Radja Nainggolan, arrivato a parametro zero il 30 gennaio.
Il 34enne centrocampista belga ha conservato la maglia da titolare nel cambio di gestione tecnica (peraltro sostituito nell'intervallo dell'ultimo match perso in casa contro il Frosinone), ma probabilmente il meglio per lui è abbondantemente alle spalle. Di Nainggolan ha parlato con affetto, ma anche non risparmiandogli niente, il suo ex Ds alla Roma Walter Sabatini: "Sono affezionato a tutti i giocatori che ho portato in giallorosso, quello che più mi ha fatto arrabbiare è Nainggolan. Gli voglio bene come un figlio, però lo vorrei a casa mia per picchiarlo: è veramente incontrollabile. È anche un grande calciatore, ma è un delinquente, è uno che se gli metti davanti 7-8 shottini se li scola tutti".
"Per lui la vita è un gioco, ma ha dei buoni sentimenti – ha continuato Sabatini, intervistato dalla Gazzetta dello Sport – È un esibizionista, avrebbero dovuto aiutarlo di più i suoi compagni, non dovevano assecondarlo ma marcarlo stretto. Lui ha avuto sempre tutto quello che ha voluto, ma in campo è un giocatore di primissimo livello. Quello che gli ho visto fare a Roma non l'ho visto in altri giocatori".
Nainggolan alla Roma ha giocato per quattro stagioni, durante le quali ha messo a segno 33 gol e 28 assist in 203 partite. Furono anni nei quali i giallorossi arrivarono due volte secondi e due volte terzi, con la semifinale di Champions League raggiunta dalla squadra di Di Francesco nell'ultimo anno di Radja alla Roma.