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Ruud Gullit denunciato dai figli, li ha abbandonati: “Ha accumulato un debito da mezzo milione”

Sono i figli Quincy e Cheyenne a illustrare la vicenda: “Oltre a disinteressarsi completamente di noi sotto il profilo economico, ha interrotto ogni rapporto con noi da molti anni arrivando addirittura a non rispondere neppure a dei messaggi di auguri per le festività. Dal 2017 non abbiamo più alcun rapporto con nostro padre”.
A cura di Salvatore Garzillo
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L'ex calciatore olandese del Milan, Ruud Gullit.
L'ex calciatore olandese del Milan, Ruud Gullit.

È una storia di separazione e alimenti mancati, una storia come tante in giro per il mondo, ma stavolta il protagonista è un campione che abbiamo sempre visto sorridere: Ruud Gullit, una colonna del Milan e dell’Olanda che è quasi superfluo presentare. A riportarlo sui giornali sono la ex moglie Cristina Pensa e i figli Quincy Georges Dil e Cheyenne Dil, che lo scorso 31 ottobre hanno depositato una querela alla procura di Vibo Valentia chiedendo gli arretrati. "Dal 2017 nostro padre non ha più saldato alcunché, accumulando un debito di oltre 500mila euro", si legge nel documento che riaccende una vicenda legale che va avanti da anni.

Partiamo dalla coppia. È il 1990, in quel momento Gullit è un protagonista del calcio mondiale e della televisione italiana, così lo invitano a una premiazione del Telegatto. Incontra Cristina Pensa, una giovane modella di Lecco che prima di lui aveva avuto una relazione con il pilota di Formula 1 Ayrton Senna. È amore a prima vista. Un anno dopo nasce Quincy, quello successivo Cheyenne. Nel 1994 si sposano in Comune a Milano, il matrimonio è celebrato dall’allora sindaco leghista Formentini.

Cerimonia per pochi intimi ma comunque è caos per i paparazzi all’esterno. Anni complicati per il calciatore, che non trova serenità neppure a casa. Sarà lui a dirlo in un’intervista: "È una storia d’amore tumultuosa. Non so quanto durerà". Come finisce c’è scritto nella querela presentata dai figli.

"A seguito del fallimento del loro rapporto sentimentale decidevano di separarsi consensualmente sottoscrivendo un verbale di separazione in data 7 novembre 1995 (omologato il 17 novembre 1995) dove prevedevano che noi (al tempo minorenni) venissimo affidati a nostra madre con regolamentazione del diritto di visita in favore di nostro padre e la determinazione di un assegno di mantenimento a carico dello stesso di importo pari a 8 milioni di lire mensili oltre all’accollo del 100 per cento delle spese mediche straordinarie. In data 23 giugno 1997 nostro padre promuoveva giudizio di divorzio a Londra ma il Tribunale, pur pronunciando sentenza di divorzio, riteneva quale giudice competente per la prosecuzione della vertenza quello italiano".

A quel punto la causa arriva al tribunale civile di Milano, che il 24 marzo 2010, a firma del presidente Servetti della nona sezione civile, impone a Gullit il "versamento di un importo mensile omnicomprensivo di euro 7.200 di cui euro 2.200 a titolo di contributo agli oneri di locazione ed accessori, importo rivalutabile annualmente in base ai criteri Istat".

Sono i figli Quincy e Cheyenne a illustrare la cronistoria legale. "Nostro padre si rendeva presto inadempiente accumulando del tempo un debito rilevante. Nel mese di ottobre 2017 nostra madre sottoscriveva nuovamente un accordo con nostro padre al fine di regolare il debito pregresso. Dall’anno 2017 però nostro padre non ha più saldato alcunché accumulando un debito di oltre 500mila euro".

Va detto che i figli sono rispettivamente 32enne e 29enne, età che consentirebbe una autonomia economica, tuttavia i legali Alexandro Maria Tirelli e Maria Valentina Miceli dello Studio International Lawyers Associates fanno sapere che dovrebbe essere il genitore a chiedere al giudice una variazione o la revoca del provvedimento. C’è solo un problema, che a detta dei figli non hanno rapporto con lui dal 2017.

"Rappresentiamo altresì che nostro padre, oltre a disinteressarsi completamente di noi sotto il profilo economico, ha interrotto ogni rapporto con noi da molti anni arrivando addirittura a non rispondere neppure a dei messaggi di auguri per le festività. Dal 2017 non abbiamo più alcun rapporto con nostro padre".

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