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Russia, l’utilizzo della macchina della verità per verificare la buonafede degli arbitri

La macchina della verità per verificare la buonafede degli arbitri. In Russia la decisione da parte della Federazione, è stata presa nei confronti dell’arbitro e del suo assistente video, al termine della gara fra Spartak Mosca e Sochi, terminata 2-2, per via dei due rigori concessi agli ospiti. I due rischiano la radiazione.
A cura di Fabrizio Rinelli
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La macchina della verità per verificare cosa sia davvero successo in Spartak Mosca-Sochi. E' ciò che è stato deciso dalla Federazione calcistica russa che nonostante il Var, ha deciso di adottare una decisione clamorosa che non si era mai verificata nella storia del calcio. Il 2-2 maturato fra le due squadre nella prima giornata di campionato, ha scatenato l'ira della squadra di casa. In vantaggio di 2 gol, sono arrivati al pareggio per via di due rigori dubbi concessi agli ospiti.

Una situazione che avrebbe creato tensioni in virtù delle dure accuse lanciate dal presidente dello Spartak, Leodin Fedun, che prima voleva ritirare la squadra dal campionato, per poi rivolgersi all'amico Vladimir Putin. La Federazione russa, a questo punto, ha deciso di prendere una storica decisione. L'arbitro Vasily Kazartsev e il suo assistente al video Alexey Eskov, saranno sottoposti al test che verificherà la buonafede di entrambi nell'assegnare quei due calci di rigore. A seconda dell'esito del test, gli arbitri rischiano seriamente di essere radiati.

Clamoroso in Russia: test della verità per gli arbitri

Un test della verità per capire se nel corso della gara, valevole per la prima gara del campionato russo, lo scorso 9 agosto, fra Spartak Mosca e Sochi, gli arbitri Vasily Kazartsev e il suo assistente al video Alexey Eskov fossero in buonafede. Motivo? L'assegnazione di due calci di rigore alla squadra ospite che ha così potuto rimontare il vantaggio iniziale di 2 gol da parte dei padroni di casa.

Il presidente dello Spartak, Leodin Fedun, avrebbe infatti prima minacciato di non far scendere più in campo la sua squadra, poi si sarebbe rivolto al suo amico Vladimir Putin per metterlo al corrente del torto che, a suo dire, sarebbe stato fatto alla sua squadra. La decisione della macchina della verità resterà dunque unica e storica nel mondo del calcio nonostante l'avvento del Var.

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