Rummenigge: “Agnelli ed io siamo diversi… sono legato al calcio e non solo ai soldi”
"Sono legato al calcio e non solo ai soldi". Le parole di Karl-Heinz Rummenigge alla ‘Bild' marcano ancora una volta la differenza del Bayern Monaco, l'estraneità e la contrarietà del club bavarese al progetto Superlega. I tedeschi e il Paris Saint-Germain sono le società che, tra le maggiori, hanno scelto di non far parte delle 12 dissidenti. Fin dal primo momento hanno detto no all'ipotesi caldeggiata da inglesi, spagnole e italiane di dar vita a un torneo parallelo, alternativo alla Champions con la possibilità di contrattare autonomamente diritti tv e nuove sponsorizzazioni.
Una mossa che ha scatenato la reazione furibonda della Uefa nei confronti di coloro che, definiti "terrapiattisti" dal presidente Ceferin, adesso rischiano sanzioni molto severe. Nel mirino, oltre al Real Madrid e al Barcellona, ci sono la Juventus e il presidente, Andrea Agnelli.
"Se avessi saputo in tempo della Superlega e di cosa stava accadendo, avrei fatto tutto il possibile per evitarlo – ha ammesso Rummenigge -. È un progetto definitivamente cancellato e sicuramente era inaccettabile. Adesso è importante che i club che hanno riconosciuto di aver sbagliato tornino nella famiglia del calcio europeo.
Cancellato. Inaccettabile. E ancora il riferimento a quelli che hanno fatto ammenda dei loro errori. Sono i tre punti chiave della prima parte del discorso di Rummenigge. Ma ce n'è un altro altrettanto importante che snocciola poco alla volta e serve a rimarcare la propria diversità rispetto al numero uno dei bianconeri e, più ancora, a una concezione del calcio che non può essere solo business.
Sono legato al calcio e non solo ai soldi – ripete ‘Kalle' parlando di Agnelli, tra i fautori della Superlega -. Siamo molto diversi, lui fa parte di un'altra generazione. Io ho giocato a calcio e sono legato al calcio. Non m'interessa solo l'aspetto economico.