Rudi Garcia: “Vorrei tornare alla Roma. Totti? Ho pianto quando si è ritirato”

La Roma l'ha guidata per due anni e mezzo e l'ha lasciata malamente, con un esonero, dopo una serie di risultati negativi. Ma i colori giallorossi sono rimasti nel cuore di Rudi Garcia, che oggi allena il Lione, ed è facile di farlo: "Sto benissimo dove sto", ma che spera di tornare sulla panchina della Roma: "Spero di continuare qui e vincere qualcosa, ma mai dire mai. Un giorno tornare a Roma sarebbe davvero una bella cosa".
Il brusco addio di Garcia alla Roma
Due secondi posti, una serie di primati, oltre il 50% di vittorie, poi una serie negativa e l'esonero avvenuto nel gennaio del 2016 (al suo posto fu ingaggiato Spalletti). Garcia, parlando con ‘Sky Sport', ha rivissuto quegli anni e con filosofia ha detto che gli allenatori sanno di rischiare sempre l'esonero:
No, si poteva andare avanti. Ma il calcio è così. Non conta solo la voglia dell'allenatore, si pagano delle decisioni e a volte non c'è tempo di rimediare a una serie di risultati non positivi. L'ansia delle società fa dimenticare tutto quello che è successo prima, il calcio impone all'allenatore di avere sempre la valigia pronta. Anche se il più delle volte cambiare in panchina non cambia i risultati in corsa.
Totti unico, ho pianto quando si è ritirato
L'allenatore francese ha anche esaltato Francesco Totti, il suo capitano. E si è tolto un sassolino dalla scarpa Garcia che non ha condiviso il modo in cui la Roma ha liquidato il suo numero 10:
Totti è un giocatore e un uomo che conta molto per me, è un onore aver avuto un calciatore del genere. Sono sempre emozionato quando vedo queste immagini, sono stati bei ricordi come ha detto il capitano. Non mi è piaciuta la gestione del suo addio, ho pianto quando ha giocato l'ultima partita.
La Juve, la Champions e il violino
Prima della sospensione della Champions League il Lione di Garcia aveva fatto lo sgambetto alla Juventus, nell'andata degli ottavi. E con la Juve, ai tempi della Roma, c'era stata qualche incomprensione e un gesto, quello del violino, che ha fatto la storia:
Mi auguro che ci siano presto le condizioni per disputare il match di ritorno a Torino. Il gesto del violino? Io non ho mai rimpianto i gesti che ho fatto, se con questi non mancavo di rispetto.