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Rudi Garcia spiega cosa ha detto a Osimhen faccia a faccia: lo dice con una frase secca

La reazione plateale dell’attaccante al momento della sostituzione è un altro caso dopo quello di Kvara. “Meglio quando uno esce e non è contento”, dice il tecnico in tv. Poi parla del faccia a faccia nello spogliatoio.
A cura di Maurizio De Santis
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Rudi Garcia commenta in tv lo sfogo clamoroso dell'attaccante nigeriano.
Rudi Garcia commenta in tv lo sfogo clamoroso dell'attaccante nigeriano.

Nel Napoli non si capisce se l'allenatore, Rudi Garcia, è al centro del villaggio/spogliatoio oppure considerato un corpo estraneo rispetto alla squadra. Se due indizi fanno una prova, allora lo sfogo di Osimhen nei confronti del tecnico (arrivato dopo quello di Kvara) è un brutto segnale. In quei minuti finali concitati, con l'attaccante che schiumava rabbia per aver sbagliato il rigore e avrebbe voluto giocarsi il tutto per tutto così da riscattarsi, la sostituzione è stata come rigirare il coltello nella piaga. E ha sbottato, s'è sentito punto su un nervo scoperto.

"Se la palla finisce sul palo o se abbiamo il rigore e non lo segniamo allora diventa difficile vincere – esordisce Garcia a Dazn -. Sul rigore sbagliato di Victor, dico che può succedere a tutti". Ma la questione è un'altra e si dipana nel corso della diretta.

Due, due… agitava le dita e le mostrava al mister che era lì a pochi passi da lui. Gli è passato di fianco sbracciando e urlando. Gli stava dicendo come – secondo lui – sarebbe stato meglio affrontare quei minuti: avrebbe voluto un altro attaccante accanto a sé per lanciare l'ultimo assalto. Un gesto plateale che fa il paio con quel "ma che fai?" del georgiano che prese malissimo e non capì perché venne tirato fuori quando mancava una manciata di match.

L'attaccante è fuori di sé, non concorda sulla sostituzione.
L'attaccante è fuori di sé, non concorda sulla sostituzione.

"A Osimhen ho parlato per la sua uscita ma certe cose rimangono nello spogliatoio", dice Garcia che lascia all'interno del gruppo, al faccia a faccia con il calciatore, quel che si sono detti, si diranno ancora quando l'adrenalina e la delusione per un risultato deludente saranno sbollite.

"Meglio quando uno esce e non è contento – dice ancora il tecnico francese a Dazn, che poi lancia un messaggio molto chiaro tra le righe -. Possono anche non essere contenti della loro prestazione. Ho tanti giocatori e vanno usati anche perché la qualità in attacco non manca".

Il nervosismo di Victor che va a sedersi lanciando la giacca con nervosismo.
Il nervosismo di Victor che va a sedersi lanciando la giacca con nervosismo.

Dallo studio gli mostrano il momento in cui si avvicina a Kvara che è seduto dopo il cambio. Un episodio altrettanto significativo sull'intelligenza e sulla responsabilità da parte dell'allenatore di tenere il gruppo unito. "Abbraccio con Kvara? Abbraccio tutti i miei giocatori".

L'abbraccio di Garcia a Kvara, seduto in panca dopo il cambio.
L'abbraccio di Garcia a Kvara, seduto in panca dopo il cambio.

Ultima riflessione altrettanto netta dedicata a perché ha cambiato i due attaccanti che nella scorsa stagione hanno trascinato la squadra di Spalletti. "Il nostro centrocampo andava bene, la creatività arriva da lì – la frase in conferenza stampa -. Secondo me giocare con il doppio attaccante non serviva. Victor andava risparmiato, punto".

Anche in questo caso Garcia rimette il suo pensiero al centro del villaggio. "Hanno fatto bene tutti e due ma abbiamo anche tanta qualità dalla panchina, ho ancora Lindstrom e quando abbiamo tanta qualità non è che facciamo tutte le partite con gli stessi uomini soprattutto perché giochiamo tra tre giorni giocando quatto gare in nove giorni. Se non conto su tutti i ragazzi non andiamo da nessuna parte".

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